Le opere di Alfred Kubin e i suoi legami con Der Blaue Reiter animano la mostra allestita alla Lenbachhaus di Monaco di Baviera. Un focus su universi creativi dominati dalla fantasia e da suggestioni oniriche.
Sono gli spazi espositivi della Lenbachhaus, a Monaco di Baviera, ad accogliere Fantastic! Alfred Kubin and the Blue Rider, una mostra che ricostruisce la produzione dell’artista austriaco intrecciando la sua opera con la vicenda dello storico gruppo Der Blaue Reiter. Curata da Annegret Hoberg e visitabile fino al 17 febbraio, la rassegna indaga le connessioni, raramente prese in esame da precedenti appuntamenti espositivi, tra Kubin e gli autori che si riconobbero all’interno di quella formazione artistica.
Opere, documenti e fotografie presentati in questa rassegna permettono di fissare al 1904 i primi contatti tra Kubin e Der Blaue Reiter: nel corso di una mostra, l’attenzione del gruppo del quale fecero parte anche Kandinsky e Klee si posò sui lavori degli esordi, manifestazione delle visioni di Kubin, “alimentate da impulsi primitivi e da pensieri ossessivi”. Sarebbero tuttavia stati necessari ulteriori cinque anni perché Kubin ricevesse l’invito a far parte del Neue Künstlervereinigung München (NKVM), fondato dal già citato Kandinsky insieme a Münter, Jawlensky, Werefkin e altri artisti.
Sebbene l’esperienza di Der Blaue Reiter si concluse nel 1911, di pari passo con i venti di guerra che iniziarono a soffiare sull’Europa, i rapporti maturati continuarono a dare i loro frutti. Su proposta di Münter, Kubin confluì in un nuovo gruppo, continuando a poter esternare la dimensione psicologica, fantastica e onirica della sua arte, attraverso disegni a penna e innovativi lavori a inchiostro. Un’attitudine che la Lenbachhaus, custode di un’ampia raccolta di opere del gruppo Der Blaue Reiter, ha scelto di esaminare, dando l’occasione ai visitatori di comprendere i punti di contatto tra i vari membri, ma anche le peculiarità di ciascuno di loro.
[Immagine in apertura: Alfred Kubin, Vepuppte Welt, 1906, Städtische Galerie im Lenbachhaus und Kunstbau München © Eberhard Spangenberg, München/VG Bild-Kunst, Bonn 2018]