È una storia lunga un secolo quella raccontata dalla mostra ospite della Kunsthal di Rotterdam, che ripercorre le vicende dell’arte cinetica attraverso le opere dei suoi protagonisti.
Action <-> Reaction. 100 Years of Kinetic Art è l’accattivante titolo dell’esposizione allestita presso la Kunsthal di Rotterdam fino al 20 gennaio 2019. Un viaggio tra le pieghe di un movimento, quello dell’arte cinetica, che ha saputo volgere lo sguardo alla partecipazione diretta del pubblico, indagando le potenzialità di luce, spazio e, soprattutto, movimento.
I circa 80 lavori in mostra a Rotterdam accendono i riflettori sugli artefici di un approccio sperimentale ai temi presi in esame dalla rassegna ‒ ritmo, struttura, rotazione, immaterialità, vibrazione, solo per citarne alcuni. Un metodo inclusivo, che spinge i visitatori a confrontarsi con le opere di artisti del calibro di Marcel Duchamp, Alexander Calder, Julio Le Parc, Yayoi Kusama, Dan Flavin, Jeppe Hein e Philippe Decrauzat.
Frutto della collaborazione con la Réunion des musées nationaux – Grand Palais Paris, la mostra di Rotterdam include alcuni pezzi davvero straordinari, come il Mechanisches Ballett di Heinz Mack del 1963, esistente solo come modello e oggi costruito per la prima volta; Chromosaturation, realizzata da Carlos Cruz-Diez nel 1965 utilizzando solo tre colori; o, ancora, Penetrable di Jesús Rafael Soto, che induce giocosamente il pubblico a diventare tutt’uno con l’opera.
[Immagine in apertura: Jesús Rafael Soto, Pénétrable de Lyon, 1988, Collection Musée d’Art Contemporain MAC, Lyon. Photo Blaise Adilon]