Unisce arte e solidarietà il progetto in arrivo alla Triennale di Milano, che accosta il valore delle cicatrici individuali a due icone universali di bellezza: la Venere di Milo e il David di Michelangelo.
Spesso ritenute un “solco” da nascondere, le cicatrici, fisiche o emotive, che ciascuno di noi porta con sé sono invece una componente preziosa del vissuto individuale e meritano di essere mostrate. Sono questi gli intenti dell’iniziativa che ha coinvolto un gruppo di ragazzi affetti da gravi patologie croniche, in dialogo con l’innovativo +LAB del Politecnico di Milano.
Nell’ambito di B.LIVE, progetto di Fondazione Near Onlus, un contenitore di attività e laboratori pensati per ragazzi affetti da tumori, HIV, disturbi alimentari e malattie rare, i giovani hanno raccontato e poi scolpito le proprie cicatrici su due icone indiscusse di bellezza, la Venere di Milo e il David di Michelangelo, usando la tecnologia delle stampanti 3D.
Dal 18 ottobre al 28 ottobre la Triennale di Milano ospiterà gli esiti di questa iniziativa, intitolata appunto Cicatrici, con cui il pubblico sarà invitato a confrontarsi, accompagnato dagli autori del progetto, i B.Livers. L’obiettivo è innescare una riflessione su cosa sia il bello e sulle consuetudini legate all’idea di bellezza, all’interno di un discorso davvero collettivo. In mostra sarà disponibile, su donazione, anche il catalogo del progetto, edito da De Agostini.