Non solo pittura: Picasso scultore in mostra a Roma

26 Ottobre 2018

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È un focus inedito e suggestivo quello ospitato dalla Galleria Borghese di Roma fino al 3 febbraio 2019: Picasso. La scultura punta lo sguardo sulle opere plastiche dell’artista catalano, approfondendo un ambito rimasto a lungo sconosciuto attraverso 55 lavori realizzati fra il 1902 e il 1961, cui si affiancano scatti in atelier e video che descrivono il contesto in cui le sculture presero forma.

Fu lo stesso Picasso a mantenere una certa riservatezza sulla propria scultura, sebbene il suo mercante, Daniel-Henry Kahnweiler, avesse pubblicato nel dopoguerra un résumé dedicato alle sculture dell’artista, corredato di scatti firmati da Brassaï, e nonostante le mostre di Roma e Milano del 1953 includessero una buona quantità di bronzi. Furono le retrospettive di Parigi, Londra e New York, in programma dal 1966 al 1968, a svelare una volta per tutte l’importanza rivestita dalla scultura nella poetica di Picasso.

In questo solco si inscrive la mostra capitolina, che pone l’accento anche sulle fonti di ispirazione di Picasso, dall’antico alla cultura mediterranea, con cui l’artista entrò in contatto durante il suo viaggio a Roma e a Napoli nel 1917. Bernini, Michelangelo, Raffaello e Caravaggio furono solo alcuni dei maestri di cui Picasso poté ammirare il lavoro, traendone spunto per il proprio.

Ed è nelle opere realizzate a partire dal 1946 che si ravvisa il desiderio di sperimentare mescolando temi e tecniche antichi. Basti pensare alla modulazione delle forme e alla resa della fisicità, ben esplicitata, ad esempio, dalla Donna con bambino del 1961, esposta a Roma insieme all’Apollo e Dafne realizzati da Bernini più di tre secoli prima.