L’Alte Pinakothek di Monaco di Baviera rende omaggio a un periodo chiave della storia dell’arte italiana. Riunendo circa 120 capolavori realizzati dai Maestri della tradizione fiorentina, da Giotto fino al genio di Leonardo.
Monaco di Baviera chiama Firenze, in occasione della mostra Florence and its painters, allestita presso l’Alte Pinakothek dal 18 ottobre al 27 gennaio 2019. I rinnovati ambienti della sede tedesca fanno da cornice a un vero e proprio viaggio nel tempo, sulle orme degli artisti che animarono la stagione rinascimentale fiorentina.
Curata da Andreas Schumacher, la rassegna accende i riflettori su circa 120 opere che sintetizzano il carattere rivoluzionario dei dettami rinascimentali e il loro impatto sulla scena creativa di allora. Dipinti, disegni e una selezione di opere destinate a chiese e palazzi toscani catapultano il pubblico nel cuore dell’epoca medicea e nel solco di una tradizione che da Giotto raggiunge gli apici leonardeschi.
Grazie a una serie di prestiti illustri, la mostra tedesca riunisce capolavori di artisti del calibro di Fra Angelico, Filippo Lippi, Andrea del Verrocchio, Antonio Pollaiuolo, Domenico Ghirlandaio, Sandro Botticelli, Filippino Lippi, Lorenzo di Credi e Fra Bartolomeo, provenienti da Londra, New York, Washington, Berlino e dalla stessa Firenze.
Il legame tra il Rinascimento toscano e la storia tedesca è sottolineato dall’operato di Ludovico I di Baviera, che nell’Ottocento acquisì una serie di capolavori oggi conservati nell’Alte Pinakothek e oggetto di recenti indagini, il cui esito anima la sezione documentativa della mostra. Regalando un efficace colpo d’occhio sulle innovazioni tecniche e stilistiche apportate dalla “rivoluzione” rinascimentale.
[Immagine in apertura: Sandro Botticelli, The Adoration of the Magi, c. 1475, Florence, Galleria degli Uffizi © Florence, Gabinetto Fotografico delle Gallerie degli Uffizi. Photo: Haydar Koyupinar, Bayerische Staatsgemäldesammlungen]