Da una parte all'altra dell'oceano, Alberto Giacometti è al centro di un'interessante coincidenza di temi e tempi: due mostre inaugurano a stretto giro, focalizzandosi su aspetti diversi della carriera dello scultore svizzero.
Il grande scultore, pittore e incisore svizzero è uno dei protagonisti della stagione espositiva autunnale, grazie a due mostre che permetteranno di apprezzare il suo stile e la sua poetica, sia in Europa sia negli Stati Uniti.
Si comincia tra pochi giorni, il 19 ottobre prossimo per l’esattezza, quando il Guggenheim Museum Bilbao aprirà le proprie porte a Alberto Giacometti. A Retrospective. Oltre 200 opere, tra sculture, dipinti e disegni, verranno presentate all’interno del museo progettato da Frank Gehry in occasione della monografica, resa possibile grazie alla collaborazione con la Fondation Giacometti di Parigi.
La mostra si concentra sulla collezione di opere e sul materiale d’archivio della vedova dell’artista, Annette, materiale stabilmente conservato presso l’istituzione francese.
I lavori esposti attesteranno, tra gli altri aspetti, l’interesse nutrito dall’artista verso i materiali malleabili come il gesso, spesso utilizzato sia per i bozzetti che nelle opere ultimate, e l’argilla. Tra i punti centrali della mostra ci sono le 8 sculture del gruppo Femmes de Venise, tutte riunite a Bilbao.
Il periodo preso in esame si estende dagli anni Venti del secolo scorso fino alla fine della vita di Giacometti, riuscendo così a restituire tutti i passaggi salienti delle “stagioni creative” attraversate; una narrazione che prende il via con l’incontro con il cubismo, avvenuto proprio a Parigi.
Alberto Giacometti. A Retrospective resterà aperta fino al 24 febbraio 2019.
Dalla Spagna, superando l’Atlantico, a raccogliere idealmente il testimone è la galleria Luxembourg & Dayan di New York, dove il prossimo 12 novembre inaugurerà Intimate Immensity: Alberto Giacometti Sculptures, 1935– 1945.
Realizzata in questo caso con la Pierre and Tana Matisse Foundation e altri prestatori internazionali, sarà la prima mostra che gli Stati Uniti dedicheranno in forma esclusiva a uno specifico ciclo dell’artista. Si tratta della serie di figure umane, di dimensioni estremamente contenute, create in Francia e in Svizzera durante la Seconda Guerra Mondiale. Il corpo umano, soggetto d’elezione di Giacometti, viene in questo specifico caso esaminato e indagato attraverso un formato ridottissimo.
Alte non più di tre centimetri di altezza e sottili come chiodi, queste opere costituiscono una tappa rilevante nel percorso che ha portato l’artista verso la raffigurazione di figure allungate, così identificative della produzione degli ultimi due decenni della sua vita. Parte integrante di un progetto espositivo, editoriale e culturale mediante il quale Luxembourg & Dayan sta esplorando le tendenze nell’arte del dopoguerra, Intimate Immensity: Alberto Giacometti Sculptures, 1935– 1945 sarà visitabile fino al 15 dicembre.
[Immagine in apertura: © Eli Lotar © Alberto Giacometti Estate / Licensed by VAGA and ARS, New York, NY, 2018. Courtesy Luxembourg & Dayan]