Le opere di uno dei fotoreporter più noti del secolo scorso sono i protagonisti dell’esposizione appena inaugurata a Monza, negli ambienti dell’Arengario.
Oltre cento immagini sono il cuore pulsante della mostra Robert Capa Retrospective, allestita all’Arengario di Monza fino al 27 gennaio 2019 e curata da Denis Curti. Un itinerario visivo attraverso la produzione fotografica di Robert Capa, fondatore, nel 1947, dell’agenzia Magnum Photos, insieme a Henri Cartier-Bresson, David Seymour, George Rodger e William Vandiver.
Considerato uno dei fotoreporter più talentuosi di sempre, Capa fu testimone oculare di alcuni dei maggiori conflitti bellici che hanno caratterizzato il secolo scorso, restituendone i contorni per mezzo del proprio obiettivo. Gli scatti in bianco e nero esposti a Monza documentano le esperienze vissute sul campo fra il 1936 e il 1954, riunendo alcune delle immagini entrate negli annali della fotografia come il miliziano nella guerra civile spagnola nel 1937 e lo sbarco delle truppe americane in Normandia nel 1944.
Le parole del curatore chiariscono l’approccio di Capa al medium fotografico: “Per Robert Capa la fotografia era un fatto fisico e mentale allo stesso tempo. Una questione politica, ma anche sentimentale. “Se le tue fotografie non sono buone, vuol dire che non sei abbastanza vicino”. Questo il suo mantra e questa la frase scelta da Magnum Photos, per festeggiare i settant’anni dell’agenzia”.
La rassegna lombarda è organizzata attorno a tredici sezioni, che ripercorrono la storia umana e professionale di Capa, puntando anche lo sguardo, in maniera inedita rispetto alle tappe precedenti, sul legame fra Gerda Taro e Robert Capa, esplicitato da tre scatti emblematici: un ritratto di Robert, un ritratto di Gerda scattato da Robert e un loro “doppio ritratto”.
[Immagine in apertura: Dei motociclisti e una donna percorrono la strada da Nam Dinh a Thai Binh, Indocina (Vietnam), maggio 1954 © Robert Capa © International Center of Photography / Magnum Photos]