Anche la ricerca biomedica può dare risultati esteticamente rilevanti. Ne sono convinti negli Stati Uniti, dove il North Carolina Museum of Art ospita in queste settimana una mostra che svela la bellezza nascosta delle immagini nate in ambito scientifico, che i ricercatori usano per capire meglio il funzionamento del corpo umano e per cogliere gli aspetti salienti di malattie e disturbi.
Con un’impontente collezione permanente che copre un periodo di oltre 5.000 anni, dall’antico Egitto ai giorni nostri, il North Carolina Museum of Art è considerato uno dei migliori musei d’arte del sud degli Stati Uniti.
Interessato a offrire ai suoi visitatori esperienze anche a carattere educativo, oltre che di tipo culturale, in queste settimane è sede di The Art of Science and Innovation.
Visitabile ad ingresso gratuito fino al prossimo 14 gennaio, la mostra indirizza lo sguardo dei visitatori su un ambito fortemente specialistico come la ricerca biomedica, condotta dagli scienziati all’interno dei laboratori della UNC School of Medicine scientists, svelandone però l’inaspettata bellezza.
Concependo la medicina come una materia viva e per sua natura incline all’innovazione, la rassegna riunisce infatti esempi salienti che documentano dall’interno l’attività e l’azione dei ricercatori. Per capire meglio le strutture che costituiscono un organismo, per visualizzare i tessuti del cervello che rendono possibile la memorizzazione di dati e informazioni, per catturare il momento in cui una cellula impara a differenziarsi, gli scienziati impiegano strumenti di visione e analisi finalizzati anche alla produzione di immagini.
Percorrendo la strada di una integrazione fra le arti, questa rassegna intende contribuire ad abbattere i muri che solitamente separano le discipline, rendendo i visitatori di tutte le età più consapevoli della pratica interdisciplinare in cui operano le persone che hanno scelto di dedicare la propria vita alla ricerca scientifica e medica.
E, chissà, magari proprio le immagini in mostra, un giorno, potranno contribuire a riscrivere il futuro della medicina, non solo fornendo informazioni sulle funzioni del corpo, ma rendendo più capillare la comprensione di malattie come la fibrosi cistica, le patologie cardiache e il disturbo dello spettro autistico, così ampiamente diffuse.
[Immagine in apertura: Kathleen Caron, PhD, Max Englund e Klara R. Klein, MD, PhD, A drain in the heart: colorazione digitale dei vasi linfatici che coprono la superficie di un cuore di topo, visionato al microscopio. Graphic: Business Wire]