Cubi magici dai quali escono flussi di uomini in spirali senza fine, opere dal riferimento classico e dionisiaco popolate da creature mitologiche colme di simbologie esoteriche, verità nascoste che l'occhio dell'osservatore può cercare di cogliere: è questo l'universo dell’artista ucraino Vladimir Manzhos, aka Waone. Dall'1 dicembre sarà in mostra nella Capitale.
È nella cornice della Galleria Varsi, tra le più importanti realtà attive nella Capitale sul fronte della street culture, che l’artista ucraino Waone espone una collezione di sue opere, alcune delle quali fin qui inedite.
In occasione della personale This art is too smart, visitabile fino al 12 gennaio, l’autore con all’attivo una collaborazione con il muralista Aec – con lui ha formato il duo Interesni Kazki, attivo dal 2005 al 2016 – presenta una selezione di lavori relativi agli ultimi anni. In mostra anche nuove opere, realizzate con acrilico, inchiostro e gouache su tela, e disegni su carta.
Passato dallo spray all’acrilico e infine ai pennelli, spinto dal desiderio di tenersi a distanza dalle scelte facili e animato piuttosto dalla volontà di sperimentare, Waone si è progressivamente indirizzato verso un proprio codice stilistico, popolato di creature mitologiche colme di simbologie esoteriche, che invita alla ricerca di verità nascoste. “Ho creato un universo surreale e multi-simbolico ispirato a scienza, Natura, magia e pratiche spirituali“, ha affermato in merito al suo stile, che in questi ultimi anni gli ha permesso di oltrepassare i confini del Paese di nascita, grazie a progetti espositivi in Europa e negli Stati Uniti.
Nella mostra romana è inclusa Jump through time, per la quale l’artista ha fatto ricorso alla realtà aumentata: tramite un’apposita app, lo spettatore può così visualizzare un’animazione e cogliere una narrazione in tre dimensioni legata al tema dell’opera. “Ho sempre cercato le composizioni più complesse con un livello frattale di dettagli, ispirandomi agli antichi Maestri. Il passaggio dal semplice al complesso è sempre stato l’obiettivo della mia arte e del mio stile di vita. Mi sono sentito dire, da chi rifiutava una mia collaborazione, che la mia arte era troppo elegante. Da allora il mio sogno è diventato di rendere l’arte raffinata accettabile a tutti!”, ha dichiarato ancora l’artista in merito ai suoi lavori e alle sue scelte.
[Immagine in apertura: Vladimir Manzhos ‘Waone’, Spiral of Life, 2017. Immagine nell’articolo: Vladimir Manzhos ‘Waone’, Transformation]