Il teatro come strumento di sensibilizzazione e formazione critica: in occasione della seconda edizione del Festival dei Popoli, Firenze accoglie lo spettacolo "Artemisia Gentileschi. La forza dal dolore". La popolare attrice, diretta da Gaetano Pacchi, interpreta la pittrice seicentesca in un serrato confronto con tre figure chiave della sua vita, compreso il suo carnefice.
Rientra nel programma della seconda edizione del Festival dei diritti – la manifestazione voluta dall’assessore alle Pari opportunità del Comune di Firenze, Sara Funaro, per sensibilizzare contro la violenza sulle donne, gli stereotipi di genere e le discriminazioni LGBTI – lo spettacolo Artemisia Gentileschi. La forza dal dolore, in programma al Teatro Puccini, nel capoluogo toscano, giovedì 22 novembre. Scritto e diretto da Gaetano Pacchi, l’appuntamento vedrà Pamela Villoresi vestire i panni della celebre pittrice seicentesca.
Immaginandola nella sua età matura, l’artista è al centro di un confronto con tre figure legate alla sua toccante vicenda biografica: il padre Orazio, a sua volta pittore di estrazione caravaggesca, interpretato da Alessandro Cambi; la vicina di casa Tuzia (Grazia Doni); il suo maestro e carnefice, Agostino Tassi (Gaetano Pacchi). Vittima di violenza sessuale da parte di quest’ultimo, Artemisia Gentileschi fu al centro di un drammatico processo, ricordato come il primo per stupro nella storia nazionale.
La sua storia, un intreccio di arte, lotta e resilienza, resta ancora oggi attualissima, come ha messo in evidenza la stessa Villoresi: “Sono molto felice di partecipare al Festival dei diritti – ha affermato l’attrice – soprattutto con una storia come quella di Artemisia Gentileschi e del suo processo, il primo in cui un uomo fu condannato per stupro. È stata la prima sentenza di colpevolezza per uno stupratore e questo apre sempre le porte a un domani. Bisogna sempre ricordarselo e ricordare a tutte le donne che l’importante è sempre denunciare la violenza che si subisce soprattutto tra le mura domestiche“.
[Immagine in apertura: Artemisia Gentileschi, Ester e Assuero, The Metropolitan Museum of Art, Gift of Elinor Torrance Ingersoll]