Il Duomo, il Castello Sforzesco, la Galleria Vittorio Emanuele, i Navigli, i nuovi arditi grattacieli: ci sono sia la Milano iconica, sia quella proiettata con determinazione verso il futuro nel progetto espositivo "Tutta mia la città!", un'iniziativa aperta al confronto e all'interazione con i visitatori. Fino al 24 febbraio 2019.
È la Highline Galleria Vittorio Emanuele di Milano a ospitare Tutta mia la città! Dai tetti della Galleria, il racconto fotografico interamente dedicato al capoluogo lombardo che
ne ripercorre ben 150 anni di storia.
In mostra fino al 24 febbraio prossimo, gli oltre 100 scatti selezionati, rigorosamente in bianco e nero, invitano a riflettere sulle evoluzioni del contesto urbano e sulle vicende che si sono susseguite nel corso del tempo, con lo sguardo puntato sulla scena contemporanea.
L’iniziativa – frutto della collaborazione con il Circolo Fotografico Milanese, associazione che opera ininterrottamente a Milano dal 1930, il Civico Archivio Fotografico e il fotografo Andrea Cherchi – tende infatti la mano anche ai visitatori in un’ottica di interazione. Puntando sull’attuale successo del medium fotografico e sulla facilità di impiego dei social network, chiunque lo desideri potrà prendere parte al progetto attraverso la pubblicazione di un proprio ritratto di Milano su Instagram, segnalato con l’hashtag #tuttamialacittà. A partire dal 7 dicembre, gli scatti che avranno ottenuto il maggior numero di like saranno esposti all’interno del percorso.
La sede espositiva scelta, infine, non è casuale.
È proprio un’immagine della celebre Galleria la prima opera presentata nella mostra: lo scatto in questione risale al 1867, quando questo iconico complesso architettonico era ancora in fase di costruzione. Tre i blocchi tematici proposti – Evoluzione sociale; Evoluzione urbana; Evoluzione architettonica – in un’indagine che intende anche sottolineare il valore delle persone che, quotidianamente, contribuiscono a rendere questa città un riferimento non solo su scala nazionale.
[Immagine in apertura: Alberto Dubini, Circo Moira Orfei, area Garibaldi-Porta Nuova, 1978]