La città di Tokyo ha scelto di regalare a Parigi un gigantesco furoshiki. Aperto fino al 6 novembre prossimo, l'intervento riflette sulla tradizionale tecnica di avvolgimento di oggetti, doni e bento ricorrendo a un involucro di stoffa colorata. L'opera è stata progettata dall'architetto Tsuyoshi Tane, tra i protagonisti con il suo studio della mostra Dream, in corso al Chiostro del Bramante di Roma.
Tsuyoshi Tane è uno dei volti emergenti dell’architettura giapponese. Progettista dell’Estonia National Museum, finalista al concorso per l’Olympic Stadium di Tokyo 2020, co-direttore per un decennio dello studio DGT Architects e fondatore di ATTA agency – Atelier Tsuyoshi Tane Architects, con sede a Parigi, l’architetto è autore di un’installazione collocata fino al 6 novembre davanti all’Hôtel de Ville, nel cuore della capitale francese. Il volume posizionato sulla piazza antistante l’edificio riproduce una sorta di “gigantesca scatola”, avvolta in un tipico involucro giapponese.
Furoshiki Paris, questo il titolo dell’intervento, intende infatti simulare la tradizionale tecnica di avvolgimento di doni, abiti e bentō che si è sviluppata nel Paese del Sol Levante a partire dall’ottavo secolo: per rendere più pratico e agevole il trasporto di un oggetto, lo si riviste con un pezzo di stoffa, solitamente contraddistinto da un vivace pattern e di forma quadrata, oggi considerato la prima “eco-bag” al mondo.
Identificata da questo speciale rivestimento, Furoshiki Paris cela al proprio interno uno spazio abitabile. Varcandone la soglia, infatti, si accede a un vero e proprio padiglione effimero, nel quale il visitatore avrà la possibilità di scoprire tutte le specificità dei nodi furoshiki e di ammirarne delle versioni d’autore reinterpretati da importanti artisti e creativi, tra cui Jean-Paul Gaultier, Constance Guisset, Yayoi Kusama.
L’intervento si inserisce in uno specifico percorso intrapreso da ATTA agency, studio che unisce la consapevolezza riguardo alle questioni storiche, ambientali e sociali dell’architettura a un atteggiamento di attenzione verso la storia e la memoria dei luoghi, con l’obiettivo di mettere in evidenza elementi o pratiche dimenticati dalla globalizzazione.
ATTA sta inoltre partecipando a Dream, la mostra in corso al Chiostro del Bramante di Roma, nella quale sono esposte anche opere di Bill Viola, Anish Kapoor, Luigi Ontani, Mario Merz, James Turrell e Anselm Kiefer.