Non è un luogo qualsiasi a ospitare l'incontro tra le opere dell'artista originario di Bergamo e i versi appositamente scritti da Davide Rondoni: fino al 7 gennaio, la mostra "Natus" anima un luogo sacro e di grande suggestione come il salone di Donatello, sotto la Basilica di San Lorenzo, a Firenze.
Ultime settimane di apertura, nel Salone di Donatello della Basilica di San Lorenzo, a Firenze, per Natus, il progetto espositivo frutto dell’incontro tra i versi del poeta Davide Rondoni e le opere scultoree di Ugo Riva.
Al centro della mostra – visitabile fino al 7 gennaio, organizzata da Etra Studio di Francesca Sacchi Tommasi, con il patrocinio del Comune di Firenze – c’è il tema della nascita, specificatamente declinato nell’accezione di “maternità”, materia di indagine e riflessioni per gli artisti di tutti i tempi.
Per l’occasione, dell’artista originario di Bergamo vengono presentati sia lavori inediti, sia opere chiave della sua produzione. Nel complesso sono esposte 22 sculture in terracotta policroma, bronzi policromi e due grandi disegni che illustrano le tappe dei tre decenni di ricerca di Riva sul rapporto madre-figlio.
Appartiene alla produzione recente anche la complessa Vitae, del 2018, nella quale lo scultore “fa convivere materiali di natura e origini diverse come una ‘siviera’ in metallo per fusione sormontata da tralci di vite da cui scaturiscono racconti di sentimenti in terracotta policroma“. La spinta ad analizzare in profondità la condizione umana ha guidato lo scultore a esplorare il concetto di maternità a partire da riferimenti anche di tipo religioso.
I versi, appositamente scritti da Davide Rondoni per questa occasione, “danno voce” alle sculture, generando un dialogo e un confronto confluito anche in un volume edito da CartaCanta. “Fare scultura è cosa complessa – ha affermato Riva. – La parola, aggiunta alla forma, aiuta a conoscerla meglio, per comprenderne il tutto“.
[Immagine in apertura: Ugo Riva, Madre Madre Madre, 2005]