Avvalendosi di un allestimento progettato da Italo Lupi, Ico Migliore e Mara Servetto, la mostra "La Magnifica fabbrica. 240 anni del Teatro alla Scala da Piermarini a Botta" ricostruisce la storia di un'istituzione di rilievo assoluto per Milano e tutta l'Italia. Fino al 30 aprile 2019.
Due distruzioni e due rifiuti. Prese avvio da queste premesse la lunga e gloriosa storia del Teatro alla Scala di Milano, istituzione simbolo di una città e del Paese. A conferire la prima identità all’edificio che nell’arco di 240 anni ha accolto grandi nomi della scena musicale, operistica, teatrale e della danza internazionale fu l’architetto umbro Giuseppe Piermarini. Come riportano le cronache dell’epoca, nell’arco di un mese predispose – “tutto di mano sua” – il progetto del teatro: piante, una sezione longitudinale e un disegno della facciata, senza tralasciare il preventivo di 494.400 lire. Il 3 agosto 1778, dopo un biennio di lavori ed esattamente 240 anni fa, il Teatro alla Scala venne inaugurato; a contraddistinguerlo la marcata impronta neoclassica.
A partire dal 4 dicembre, il Museo del Teatro alla Scala accoglie la mostra La magnifica fabbrica – 240 anni del Teatro alla Scala da Piermarini a Botta, che attraverso la curatela di Fulvio Irace e Pierluigi Panza ricostruisce la storia dell’edificio, dalla sua nascita fino ai traguardi attesi nei prossimi anni. Tutte le evoluzioni che si sono susseguite nel tempo e gli interventi che saranno ultimati entro il secondo semestre del 2022, secondo il piano sviluppato dall’architetto Mario Botta, vengono presentati in questo percorso espositivo.
L’allestimento, introdotto da un video, è stato affidato a Italo Lupi, Ico Migliore e Mara Servetto; riunisce opere, pannelli, video, immagini, fotografie e proiezioni per documentare una lunga storia votata al continuo miglioramento delle dotazioni dello spazio scenico.
Molti, infatti, i progettisti che si sono passati il testimone in questo luogo di cultura e spettacolo, rispondendo alle sfide della modernità con le loro idee e intuizioni.
Per citare alcuni passaggi salienti: il 26 dicembre 1883 la percezione del teatro cambiò grazie alla nuova illuminazione elettrica realizzata da Edison; nel 1932 venne nominato ingegnere capo Luigi Lorenzo Secchi, passato alla storia come l’“innovatore e ricostruttore” della Scala, poiché si occupò anche delle demolizioni e ricostruzioni successive al bombardamento del 15 e il 16 agosto 1943.
La magnifica fabbrica – 240 anni del Teatro alla Scala da Piermarini a Botta consente di estendere l’orizzonte anche al futuro di questa istituzione, introducendo ai visitatori il progetto della nuova torre. Opera anch’essa di Mario Botta, una volta ultimata servirà per raggruppare gli uffici, parte dei quali sono attualmente ospitati all’esterno del Teatro in altri interni in locazione, per aumentare l’offerta di spazi per ballerini e musicisti con nuove sale di prova, e per ampliare il retropalco. Rientrano nell’operazione, le realizzazioni della nuova Sala Prova Ballo, di circa 150 metri quadrati, e dei nuovi spazi per l’Archivio storico documentale.
[Immagine in apertura: photo by Andrea Martiradonna]