Fino al 24 aprile prossimo, l'istituzione austriaca celebra la poliedrica produzione di un "artista totale", delineando un ritratto della sua figura di pittore e designer attraverso un corpus di circa 500 opere.
A centro anni dalla scomparsa del pittore, designer e decoratore austriaco Koloman Moser, il MAK di Vienna ne omaggia la figura e la produzione con una retrospettiva, che punta a fare luce anche sulla sua eredità e influenza. Si tratta del primo grande progetto espositivo che l’istituzione dedica a una delle menti visionarie del modernismo viennese, affiancando le opere appartenenti alla propria collezione permanente con numerosi prestiti nazionali e internazionali.
Il risultato è un percorso unitario e coerente, nel quale la struttura cronologica è supportata da circa 500 pezzi evocativi delle singolari tappe della carriera di questo poliedrico artista.
Da pittore a designer a tutto tondo, Moser si forma in un periodo di grande fermento della capitale austriaca. Nato nel 1868 cresce infatti nella fase storica, compresa tra il 1860 e il 1890, in cui la città sperimenta un rapido sviluppo sociale ed economico. Un clima favorevole, che incoraggia gli artisti ad avventurarsi in nuovi campi di attività: Moser va dunque collocato all’interno di quella “vibrante generazione” artefice di “una raffinata tradizione artistica”.
In particolare finisce per incarnare la figura di “artista totale”, subendo l’influenza delle correnti che sostegno una sostanziale unitarietà tra architettura, pittura e scultura in particolare nella realizzazione di progetti di arredamento. Non sorprende dunque che la prima delle 5 sezioni espositive della mostra sia stata intitolata Vienna come palcoscenico per le arti; in questo caso, i primi lavori del giovane Moser, ancora molto ispirati al Naturalismo, sono affiancati a opere di Hans Makart e del raggruppamento nel quale si riconoscevano Franz Matsch, Gustav ed Ernst Klimt.
Degna di particolare menzione è infine la sezione focalizzata sull’esperienza della Wiener Werkstätte, che costituisce uno degli epicentri espositivi del progetto. Insieme a Josef Hoffmann e al patrono Fritz Waerndorfer, Koloman Moser fonda nel 1903 una comunità, nella quale si riconoscerà fino al 1907.
Questo passaggio della sua parabola di artista e designer è documentato da un’area espositiva che immerge i visitatori in una “stupefacente abbondanza” di progetti di interior design, tra mobili, oggetti in metallo, gioielli in pelle e gioielli che sembrano sfuggire alle regole del tempo. Accompagnata da un catalogo dedicato, MAK KOLOMAN MOSER: Universal Artist tra Gustav Klimt e Josef Hoffmann farà tappa al Museum Villa Stuck di Monaco, dal 23 maggio al 15 settembre 2019.