Rifugiarsi in un mondo parallelo, dove a regnare è la dimensione onirica e sospesa delle favole, per sfuggire a un dolore fin troppo reale. Il progetto fotografico ed editoriale di Kirsty Mitchell è un omaggio alla memoria della madre.
È il Fotografiska Stockholm, uno dei più rilevanti museo al mondo dedicati alla fotografia, a ospitare Wonderland: personale con cui l’artista Kirsty Mitchell conduce i visitatori all’interno del suo magico universo.
Fino al 3 marzo saranno infatti esposte tutte le 74 fotografie che l’autrice ha riunito nel volume omonimo, una pubblicazione che riunisce gli esiti di un lavoro speciale, condotto nell’arco di un quinquennio.
Osservare queste opere vuol dire penetrare profondamente nella storia personale dell’artista e in quella della sua famiglia. A pochi mesi dalla tragica scomparsa della madre a causa di un tumore, Mitchell ha iniziato a trovare nei boschi che circondano la sua abitazione il luogo d’elezione nel quale dare concretezza al suo desiderio di prendere le distanze da una realtà troppo dolorosa.
La presenza degli alberi e il contatto con la Natura l’ha condotta verso il recupero della dimensione ovattata e protetta dell’infanzia, in particolare al tempo in cui sua madre era solita leggerle libri di favole e racconti. Rielaborando i personaggi e le vicende che solitamente ricorrono nelle letture per bambini, Mitchell ha dato vita a straordinari set fotografici nel bel mezzo della campagna inglese.
Destinando un’incredibile attenzione ai dettagli, occupandosi della progettazione anche dei costumi e degli oggetti di scena più spettacoli, frutto anche di un lungo lavoro di ricerca e preparazione, sono nati scatti eccezionali.
Ogni singola immagine del progetto fotografico – alla cui realizzazione hanno partecipato anche il marito della fotografa, alcune modelle e una truccatrice – intende costituire un omaggio alla donna scomparsa: nelle opere, i ricordi sbiaditi dell’infanzia felice si affiancano alla consapevolezza e al dolore di dover affrontare un distacco definitivo. Sentimenti umani e contrastanti che hanno spinto Mitchell anche a intraprendere, parallelamente, la redazione di un blog, nel quale le varie fasi del progetto vengono descritte accanto a emotive descrizioni dello stato d’animo.
Anche la successiva pubblicazione del libro dal quale sono tratte le fotografie in mostra possiede un’indole assimilabile, in un certo senso, alla dimensione fiabesca.
Dopo aver rifiutato le proposte di vari editori, ciascuno dei quali poneva i suoi vincoli, l’artista ha deciso di lanciare una raccolta fondi per pubblicare il volume in forma indipendente. Raggiungendo il suo obiettivo economico in tempi ridottissimi, Wonderland è diventato l’album fotografico più finanziato nella storia del crowdfunding e ha raccolto 334mila sterline.
“Il sentimento generale di questo omaggio a mia madre era che doveva essere fatto: era come scappare in un luogo ricco di profondi significati, in mezzo a tutto il resto“, ha raccontato l’artista.