Intitolata a uno dei mecenati più importanti di Berlino, che lasciò in eredità le sue collezioni d'arte e archeologia ai Musei di Stato di Berlino all'inizio del XX secolo, la nuova Galleria James Simon fornire la zona che riunisce cinque musei di un uovo e funzionale edificio d'ingresso.
Il 2019 sarà l’anno dell’apertura di nuovi musei e spazi espositivo in tutto il mondo: uno dei più attesi è il Qatar National Museum, progettato da Atelier Nouvel a Doha, che accoglierà i visitatori nella sua affascinante struttura ispirata a una rosa del deserto a partire dalla prossima primavera.
In Europa, anche la celeberrima Museum Island, tappa irrinunciabile per tutti gli appassionati di arte e cultura che visitano la capitale tedesca, annuncia un’importante novità. Nel 2019, infatti, la “porta di accesso” alla zona di Berlino che raccoglie al proprio interno, tra gli altri edifici, anche il Pergamonmuseum, diverrà la James Simon Gallery, una struttura costruita su progetto dell’architetto David Chipperfield e del suo studio.
Intitolata a uno dei più importanti mecenati nella storia dei musei statali di Berlino – l’imprenditore ebreo-tedesco, collezionista d’arte e filantropo Henri James Simon, scomparso nel 1932 – avrà la funzione di fornire un nuovo ingresso e ambienti di servizio a supporto dei visitatori dei cinque musei collocati sulla Museum Island.
Per Michael Eissenhauer, direttore dei musei nazionali di Berlino, l’edificio in apertura è un “dono inviato dal cielo” e parole che testimoniano uno slancio analogo sono state espresse anche dal Ministro tedesco per la cultura, Monika Grütters.
Realizzata nell’arco di 9 anni – dal 1999 al 2018 – e provvista di una superficie pari a 10.900 metri quadrati, la James Simon Gallery costituisce, insieme alla cosiddetta “promenade archeologica”, la “spina dorsale” del masterplan che è stato adottato alla fine degli anni Novanta nella Museum Island.
La caffetteria, all’interno del foyer, la grande terrazza che corre per tutta la lunghezza dell’edificio, il bookshop, il grande guardaroba, i servizi igienici si affiancano agli spazi nel seminterrato più direttamente legati alla vocazione culturale dell’area, come le sale per eventi espositivi temporanei e l’auditorium.
Ponendosi in continuità con il linguaggio architettonico, rigoroso e geometricamente coerente, che contraddistingue questa zona della città principalmente dell’architettura esterna, la James Simon Gallery ne attualizza alcuni elementi distintivi, tra cui i colonnati e le scale esterne. Mentre il cemento liscio in loco domina gli spazi interni, le pietre naturali definiscono l’identità materica dell’edificio e la relazione con le preesistenze.