Puntuale come ogni anno a gennaio, le National Galleries of Scotland stanno per mettere in mostra un prezioso corpus di acquarelli realizzati dal celebre pittore inglese.
Mancano davvero pochi giorni all’inizio del nuovo anno e a un appuntamento che si ripete, ormai da un secolo, alle National Galleries of Scotland, a Edimburgo. Stiamo parlando dell’esposizione annuale, nel mese di gennaio, degli acquerelli lasciati in eredità al museo da Henry Vaughan e firmati da Joseph Mallord William Turner.
Profondo conoscitore dell’artista e delle tecniche da lui utilizzate, Vaughan impartì precise disposizioni in merito alle opere a lui appartenute.
Era sua volontà, infatti, che gli acquerelli fossero mostrati solo una volta all’anno, nel momento in cui la luce in Scozia è più debole, per preservare i fragili capolavori dalle insidie atmosferiche. Sino alla fine di gennaio, dunque, il pubblico potrà ammirare gli straordinari acquerelli dipinti da Turner, un concentrato di luminosità ed energia cromatica che rappresenta la cifra stilistica dell’artista.
Nel 2019 sarà esposto un altro acquerello appartenente alla collezione del museo scozzese: Bell Rock Lighthouse (nell’immagine in apertura), commissionato 200 anni fa dall’ingegnere del faro di Bell Rock, Robert Stevenson, per illustrare il suo libro, Account of the Building of Bell Rock Lighthouse. Il faro in questione è il più antico tra quelli sopravvissuti nelle isole britanniche e l’opera di Turner ne esalta la figura, colpita – ma non sopraffatta – dalle onde del mare.
I 38 acquerelli collezionati da Vaughan sintetizzano l’intera carriera di Turner e furono scelti accuratamente per la loro incredibile qualità.
Spiccano i meticolosi lavori di fine Settecento e gli scorci veneziani risalenti agli anni Quaranta dell’Ottocento, nei quali Turner fu in grado di racchiudere i colori infuocati dei cieli lagunari di fine estate.