Nel suo nuovo libro, il compositore e direttore del festival MiTo indica al lettore quali sono i cento brani che andrebbero assolutamente ascoltati almeno una volta nella vita, spaziando dalle origini alla musica degli autori viventi.
Nicola Campogrande – compositore di fama internazionale e grande divulgatore, nonché direttore del festival di Torino e Milano MiTo Settembre Musica – ha appena pubblicato un nuovo libro per i tipi della Bur Rizzoli. Il volume si chiama 100 brani di musica classica da ascoltare una volta nella vita e vuole fornire un’utile guida per orientarsi in questo particolare mondo, un universo vasto e pieno di bellezza, che a prima vista può disorientare.
Campogrande, al contrario, si ripromette di dare semplicemente delle indicazioni di massima, che vogliono solo suggerire un possibile percorso senza imporre nulla. “Tutta la musica classica — scrive per esempio — è stata e continua a essere scritta per essere ascoltata dal vivo”, per poi spiegare che “Per fare esperienza della musica classica, ascoltarla seduti di fronte ai musicisti che la suonano è fondamentale”, sottintendendo che il pubblico sia parte integrante della performance musicale.
Da Monteverdi a Bach, da Stravinskij a Pärt, passando per Mozart, Beethoven, Verdi, Schubert, Bartók, Campogrande inserisce nel libro tutti i più grandi compositori dal 1300 a oggi, e ciascun brano preso in esame è presentato in modo semplice ma esauriente, con aneddoti sulla vita dell’autore e riferimenti alla nascita dell’opera.
[Immagine in apertura: Nicola Campogrande, photo by Lorenza Daverio, via www.campogrande.it]