Intervenendo su fotografie di Betty Page, realizzate negli anni Cinquanta da Paula Klaw, il celebre fotografo ha realizzato il suo omaggio alla celebre pin-up, scomparsa esattamente dieci anni fa.
L’11 dicembre 2008, a Los Angeles, all’età di 85 anni si spegneva l’esistenza di Betty Page. Da oltre 50 anni la sua immagine era entrata nell’immaginario collettivo, divenendo sinonimo di femminilità esplosiva e prorompente. Modella e attrice, fu una delle “artefici” del fenomeno pin-up, destinato a conquistare notorietà a partire dagli anni Cinquanta.
A dieci anni dalla sua scomparsa, Milano le rende omaggio con la mostra Maurizio Galimberti – Betty Page. Ready-made. Allestita allo Spazio Kryptos, riunisce 23 opere che il fotografo comasco – classe 1956, considerato tra i più significativi autori della fotografia d’arte italiana – ha realizzato sulla base di iconiche immagini degli anni Cinquanta, originariamente attribuite a Paula Klaw.
Curata da Filippo Rebuzzini e visitabile fino all’11 gennaio prossimo, consente di apprezzare lavori sui quali Galimberti ha agito in forma di ready-made, compiendo quella che il curatore ha definito “una autentica azione creativa che stabilisce la sua convalidata e autorevole unicità, allineata peraltro all’unicità fisica e formale della sua opera.”
Come noto, il fotografo si è autodefinito Instant Artist, racchiudendo all’interno di questa formula la sua capacità di interpretare “la fotografia a sviluppo immediato con un piglio e una espressività che ne hanno definita una personalità assoluta e inviolabile“.