Una storia di vendetta e di onnipotenza è l’opera lirica che apre la stagione del celebre teatro milanese. Il 7 dicembre, come da tradizione, in occasione della Festa di Sant'Ambrogio.
Sarà Attila di Giuseppe Verdi l’opera che aprirà la nuova stagione del Teatro Alla Scala di Milano, secondo tradizione il 7 dicembre, in occasione della Festa di S. Ambrogio.
Sul podio salirà immancabilmente il Direttore Musicale Riccardo Chailly, che prosegue la sua ricognizione del repertorio italiano ripercorrendo gli anni giovanili di Verdi: Attila segue, infatti, Giovanna d’Arco, che aprì la Stagione 2015/2016, e prelude a Macbeth. L’allestimento è affidato a Davide Livermore, che dopo il debutto scaligero con Tamerlano di Händel ha già collaborato con il Maestro Chailly nei mesi scorsi per Don Pasquale di Donizetti.
Nona opera di Giuseppe Verdi, Attila trae ispirazione da una tragedia ottocentesca di Zacharias Werner, singolare figura di poeta romantico che, divenuto sacerdote cattolico, infiammò con i suoi sermoni le platee del Congresso di Vienna. Il soggetto colpì Verdi, che era rimasto affascinato soprattutto dai personaggi di Attila, di Ezio e naturalmente di Odabella, una personalità volitiva come l’Abigaille di Nabucco, legata tra l’altro a due temi cari al musicista: la brama di vendetta e il rapporto dell’eroina con il padre.
A partire da questa storia trasformata in libretto da Temistocle Solera, Verdi sperimenta soluzioni drammatiche e musicali nuove.
Una ricerca che si sposa con l’allestimento di Davide Livermore che, senza precisare il tempo dell’azione, si colloca tra gli orrori di una terra d’occupazione del secolo scorso, e punta a illuminare gli snodi psicologici del desiderio di vendetta di Odabella e la fragilità che mina il senso di onnipotenza del protagonista.
Il tutto accompagnato dalle scene dello Studio Giò Forma (Florian Boje e Cristiana Picco), dalla consolidata esperienza nel campo del teatro d’opera; dai video di d-Wok, agenzia guidata da Paolo Gep Cucco specializzata in projection mapping e in warping, ovvero distorsione digitale delle immagini; e dai fantasiosi costumi firmati da Gianluca Falaschi.
[Immagine in apertura: Saioa Hernandez e Ildar Abdrazakov in Attila di Giuseppe Verdi, Teatro Alla Scala, Milano, stagione lirica 2018-2019]