L’epopea del grande condottiero cartaginese risuona nella mostra appena inaugurata al Palazzo Farnese di Piacenza. Tra reperti storici e installazioni dal sapore contemporaneo.
C’è tempo fino al 17 marzo per immergersi nella storia antica, sfondo per antonomasia della mostra in corso al Palazzo Farnese di Piacenza. Annibale. Un mito mediterraneo, a cura di Giovanni Brizzi, evoca l’epopea del noto condottiero cartaginese, offrendo al pubblico un viaggio nel cuore del Mediterraneo ai tempi delle Guerre puniche, sulle orme di una personalità entrata negli annali.
Preziosi reperti e opere grafiche ‒ come la moneta della Bibliothèque Nationale de France, raffigurante il volto di Annibale, o il bozzetto preparatorio di Francisco Goya, Annibale vincitore che rimira per la prima volta dalle Alpi l’Italia, custodito dal Museo del Prado di Madrid ‒ animano una rassegna in cui trovano spazio anche teche olografiche e videoinstallazioni, che descrivono il contesto storico di riferimento, tra Roma e Cartagine, senza dimenticare l’importanza strategica della Piacenza romana.
Come sottolinea il curatore, “la mostra ha due cuori e due linee direttive: da un lato Annibale, un personaggio che viene visto come maieuta, colui che muterà per sempre natura e destini, non solo di Roma e dell’Italia, ma dell’intero Mediterraneo. Dall’altro, la città di Piacenza, balcone privilegiato da cui si osserva questo passaggio e nucleo tematico che riguarda anche e soprattutto l’Italia romana. Nel 218 la città è la porta sulla piana del fiume Po che deve esser conquistata e trasformata, ma in seguito alle mutate condizioni del Mediterraneo, alla fine della guerra annibalica, Placentia diventerà il punto terminale a settentrione della res publica romana segnando il confine di quella che all’epoca era l’Italia”.
[Immagine in apertura: Illustrazione Giovanni Maisto, Art Direction TWOSHOT e Gli Orsi Studio, dettaglio]