Il Kunstmuseum di Basilea ospita una grande retrospettiva dedicata all’artista vissuto al confine tra Settecento e Ottocento. Celebrando la potenza innovativa della sua pittura.
Sono passati 30 anni dall’ultima monografica svizzera intitolata a Johann Heinrich Füssli, allestita alla Kunsthaus Zürich. Attesa interrotta quest’anno dal Kunstmuseum di Basilea, che torna a omaggiare la pittura dell’artista elvetico grazie alla retrospettiva Drama and Theatre, visitabile fino al 17 febbraio 2019.
Nato a Zurigo nel 1741, Füssli seppe muoversi sul limite tra estetica classica e romantica, mettendo a punto un linguaggio pittorico innovativo.
Oltre agli aspetti più noti della poetica di Füssli ‒ le atmosfere cupe e inquiete, dominate da incubi e suggestioni plumbee ‒ la mostra curata da Eva Reifert punta lo sguardo anche su altri elementi che caratterizzarono l’opera dell’artista svizzero, come il debito nei confronti del teatro e della drammaturgia. Paradise Lost di Milton, la saga dei Nibelunghi e le opere shakespeariane ‒ riscoperte dopo il ritorno a Londra di Füssli nel 1779, in seguito al soggiorno romano ‒ costituiscono degli imprescindibili punti di riferimento per l’artista, che include nelle sue rappresentazioni elementi di derivazione teatrale, accentuati dal ricorso al chiaroscuro e a un’enfasi luminosa che richiama gli escamotage messi in campo sul palcoscenico.
A rendere ancora più evidente il rimando alle logiche performative contribuisce l’installazione di Thom Luz, resident director al Theater Basel, realizzata in collaborazione con il video artista Jonas Alsleben.
[Immagine in apertura: Johann Heinrich Füssli, Percival befreit Belisane aus der Bezauberung durch Urma, 1783. Tate, Londra. Courtesy Kunstmuseum, Basilea]