La creatività a tutto tondo di Marco Manzo è al centro della monografica in arrivo al Complesso del Vittoriano ‒ Ala Brasini di Roma. Un focus su un autore che ha saputo trasformare il tatuaggio in una vera e propria forma d’arte.
Dal 6 al 16 dicembre, il Complesso del Vittoriano ‒ Ala Brasini di Roma farà da cornice a una rassegna davvero affascinante, intitolata a un grande protagonista della scena creativa contemporanea. Apoteosi del Tatuaggio ripercorre la carriera di Marco Manzo, famoso per le sue contaminazioni tra linguaggi visivi differenti e per aver elevato il tatuaggio a forma d’arte di caratura museale.
Sculture tatuate in bronzo, alluminio, ceramica, marmo, arte digitale e video arte, lastre e fotografie, performance e installazioni saranno il cuore pulsante della rassegna, che inviterà il pubblico a interagire attivamente con le opere esposte, concesse da numerosi musei di arte contemporanea, quali, ad esempio, il Museo LIMEN di Vibo Valentia, la Fondazione Logudoro Meilogu Museo d’arte Contemporanea FLM di Banari e il SAMAC, Museo Arte Contemporanea dedicato alle Streghe di Benevento, ma anche provenienti dal Padiglione Guatemala dell’ultima Biennale di Architettura di Venezia, cui Manzo ha partecipato.
Design, scultura, digitale, musica, alta moda e motori sono gli ingredienti alla base della produzione di Marco Manzo, che ne combina le peculiarità dando origine a uno stile del tutto autonomo e ben riconoscibile, improntato all’unicità e all’innovazione.
Uno dei traguardi più recenti raggiunti da Manzo è stato trasformare il tatuaggio in una forma d’arte riconosciuta, in grado di varcare le soglie di musei e sedi espositive internazionali, come il MAXXI e il MACRO di Roma, la Gagosian Gallery di New York e il MoMA.