L’arte a volte può essere ingannevole, specie se il suo autore è dotato di un particolare talento nel far apparire incredibilmente reali i propri soggetti. Sono queste le basi da cui trae origine la mostra allestita al Museo Statale Ermitage.
Vero o falso? Da sempre le rappresentazioni artistiche si muovono lungo la linea di demarcazione evocata da questo interrogativo, cogliendo di sorpresa l’occhio dello spettatore con straordinari effetti, quasi indistinguibili dalla realtà.
In questo solco si inscrive la tecnica del trompe l’oeil, letteralmente “inganna l’occhio”, utilizzata dagli artisti fin dai tempi più remoti.
A questa specialità si ispira la mostra “Believe not thine eyes”. Trompe l’oeil in Art, allestita fino al 10 marzo nelle sale del Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo.
Un vero e proprio viaggio tra i secoli, dal Trecento agli inizi del Novecento, alla scoperta dei molti metodi utilizzati dagli artisti per “ingannare” l’occhio dei loro spettatori, convincendoli di trovarsi di fronte a un oggetto reale, invece che a un dipinto o una scultura.
L’idea di imitazione è alla base di tale tecnica e spazia dalla simulazione delle texture dei materiali alla riproduzione in dettaglio delle fattezze che caratterizzano il soggetto, fino all’illusione di osservare qualcosa di ben diverso da quanto realmente raffigurato. I visitatori del museo russo sono invitati a “giocare” con le opere in mostra, svelando gli inganni che celano e la maestria con cui sono state realizzate.
[Immagine in apertura: Johann Kaspar Füssli, Trompe l’œl, dettaglio, Switzerland, 1750]