Non scelgono di muoversi verso l'Europa, ma intraprendono le strade dirette verso il sud dell'Africa, i migranti raccontati dall'obiettivo di Luca Sola. Il suo Stimela. Southern Africa Migration Project, attualmente in mostra in Umbria, è un progetto ancora in corso che vuole testimoniare, in tutta la sua complessità, i fenomeni migratori degli anni Duemila.
In una fase storica in cui il tema delle migrazioni costituisce il cuore del dibattito politico, non solo in Italia, c’è chi ha scelto di non fermarsi a un’analisi distaccata e sommaria.
È il caso di Luca Sola che, con il suo Stimela. Southern Africa Migration Project, presentato in queste settimane negli spazi del CAOS – Caos centro arti opificio siri a Terni, è sceso in profondità, impiegando gli strumenti propri del fotogiornalismo.
Fino al 24 febbraio 2019, in prima nazionale e con la curatela di Lorenzo Respi, l’istituzione umbra raccoglie gli esiti delle campagne di documentazione di Sola. Nel corso delle sue missioni ha raccolto testimonianze ad ampio raggio legate al fenomeno migratorio. Con la sua fotocamera ha colto cause e conseguenze di questi complesso processo: il risultato sono immagini che possono fornire agli osservatori ulteriori materiali per comprendere cosa avviene davvero quando si tenta di oltrepassare i confini fisici della propria terra natia, in cerca di una nuova possibilità di vita.
Epidemie, arresti, quotidianità nelle carceri e nei campi di raccolta, difficoltà connesse con i conflitti etnici e interreligiosi costituiscono gli aspetti di questa drammatica realtà.
Singolare, infine, il punto di vista “geografico” scelto da Sola, che dimostra come indipendentemente dalla direzione, alcuni problemi non cessino di manifestarsi.
Le sue immagini, infatti, descrivono i flussi migratori di migliaia persone che, anziché muoversi verso nord, il Mediterraneo e l’Europa, scelgono di prendere la via del sud: Sudafrica, Lesotho, Malawi, Mozambico, Tanzania, Kenya, Uganda, Repubblica Centrafricana ed Etiopia sono i territori fin qui “mappati”.
Sebbene la direzione sia opposta, rispetto a quella più conosciuta su scala europea, come dimostrerà la mostra inalterati restano i rischi, le ragioni del “viaggio” e le sofferenze.
[Immagine in apertura: MALAWI. Blantyre. May 27th, 2015. Chichiri Prison. A prison guard closes the prison’s main gate as she shouts to detained’s relatives [not pictured] that the parental visit time is over. © Luca Sola 2015]