26 Gennaio 2019
Fino al 17 marzo, il Maestro fiorentino dello scatto è in mostra a Villa Bardini. Settanta opere consentono ai visitatori di esaminare la sua parabola artistica, tra fotografia di paesaggio, immagini per la moda e i celebri scatti a grandi artisti del Novecento, tra cui Burri, Cerioli, Bagnoli, Salvadori, Rauschenberg e Liechtenstein.
Primo weekend di apertura a Firenze, per la grande mostra che ripercorre la carriera del Maestro dello scatto Carlo Cantini ricorrendo a 70 opere. L’antologica, promossa da Fondazione CR Firenze in collaborazione con Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron, ricostruisce la parabola dell’artista fiorentino, analizzando i diversi ambiti in cui ha dato prova delle sue capacità: dalla fotografia d’arte alla documentazione della Natura; dal racconto delle evoluzioni della moda fino alla narrazione della vita quotidiana.
Il percorso espositivo prende in esame 50 anni di attività del fotografo, ricordando anche alcuni storici incontri con artisti-icona del Novecento. Cantini ha infatti realizzato celebri ritratti di Burri, Cerioli, Bagnoli, Salvadori, Rauschenberg e Liechtenstein, rivelando sempre un atteggiamento incline alla sperimentazione e interessato alle novità del settore, prima con la celluloide poi con il digitale.
Il suo lavoro è “una ricerca di equilibrio fra realismo e immaginario“, come viene sottolineato anche nel titolo della questa mostra, curata da Emanuele Barletti.
Sede del progetto espositivo Carlo Cantini. Tra realismo e immaginario è Villa Bardini, che torna ad aprire i propri spazi in Costa San Giorgio alla fotografia dopo aver ospitato, nei mesi scorsi, Steve McCurry – Icons. Una scelta che conferma la sua capacità di essere”un punto di riferimento privilegiato in cui dare visibilità ai grandi fotografi contemporanei Un luogo unico in cui la bellezza è perfettamente a suo agio e il pubblico sa apprezzare il connubio tra arte e natura“, come ha sottolineato Jacopo Speranza, Presidente della Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron.