Una mostra appena inaugurata al Musée d'Orsay di Parigi analizza la storia e i significati associati all'opera Il talismano di Paul Sérusier. Realizzato dall'artista a Pont-Aven, durante un soggiorno estivo nel corso del quale frequenta Paul Gauguin, il quadro presenta una spiccata identità cromatica...
Può “bastare” un solo quadro per orientare il destino di un gruppo di artisti d’avanguardia? In quale modo l’eredità dei Maestri dell’arte si trasferisce alle generazioni successive? È sufficiente la sola osservazione delle loro opere oppure esistono modalità più incisive e coinvolgenti?
La “leggenda” che avvolge il dipinto The Talisman, eseguito da Paul Sérusier a Pont-Aven nel ottobre 1888, incoraggia a riflettere su questi aspetti. Secondo la tradizione, infatti, l’opera sarebbe stata realizzata “sotto la direzione di Gauguin“, che attraverso i suoi espliciti consigli sull’uso del colore avrebbe finito per influenzare prima l’autore di questa rappresentazione di paesaggio e, per estensione, la breve esperienza dei Nabis.
Non è dunque un caso che dopo il Musée de Pont-Aven, anche il Musée d’Orsay – istituzione che conserva l’opera in questione – sia divenuto sede della mostra Sérusier’s ‘The Talisman’, a prophecy of colour. Curata da Estelle Guille des Buttes-Fresneau e Claire Bernardi, la rassegna intende esaminare le connessioni tra il dipinto e il movimento post-impressionista francese.
Una volta rientrato all’Académie Julian, dopo la parentesi estiva a Pont-Aven, Sérusier avrebbe infatti mostrato questo piccolo paesaggio ad olio ai suoi colleghi, estendendo anche a loro i suggerimenti ricevuti da Gauguin sul modo di concepire e trasferire sulla tela il colore. “Come vedete questo albero? – avrebbe detto il pittore – È davvero verde? Utilizzate il verde, quindi, il più bel verde sulla tavolozza. E quell’ombra, piuttosto è blu? Non abbiate paura di dipingere il più possibile con il blu“.
Ribattezzato The Talisman, il quadro avrebbe così ispirato una sorta di “leggenda” sulla sua interpretazione. Per molti osservatori, infatti, si tratterebbe di una vera e propria “lezione pratica di pittura” offerta da Paul Gauguin e destinata a ispirare un giovane artista nel suo percorso verso una nuova forma d’arte, indipendente dai vincoli dell’approccio mimetico e orientata alla ricerca di forme di espressione equivalenti basate sull’identità cromatica.
Nel museo parigino, Sérusier’s ‘The Talisman’, a prophecy of colour resterà aperta fino al 2 giugno prossimo.
[Immagine in apertura: Paul Sérusier, Le Talisman, particolare, 1888, Musée d’Orsay]