Matera 2019 è un sogno che è diventato realtà. Ma è la stessa città lucana, che quest'anno è stata eletta Capitale Europea della Cultura, a essere magica. “Matera è meteora, cielo stellato, madre e matrice”, dice l'architetto e urbanista Pietro Laureano. Unica al mondo, nominata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO, Matera ha finalmente l'occasione di raccontare all'Europa la propria antica bellezza. E la sua storia, fatta di una comunità che crede in se stessa, trae forza dalle proprie tradizioni e sa innovarle, per immaginare un futuro migliore. Un futuro aperto, un Open Future...
Matera ha già stupito l’Europa intera, prima ancora che iniziasse il “suo” anno: è un risultato sbalorditivo, esito di una rivoluzione partita dal basso, la sua elezione a Capitale Europea della Cultura 2019.
A ben pensarci, però, nella “Città dei Sassi” tutto è possibile: luogo più unico che raro, non per niente nominato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO sin dal 1993, Matera ha dalla sua una bellezza antica che sa di magia, è il simbolo di una comunità che nei secoli ha saputo “piegare” la pietra ai propri sogni, in senso pressoché letterale.
E proprio l’eccezionale energia, la capacità di mettersi in gioco individualmente e unire le forze, ma soprattutto quella di sognare e credere così tanto nei propri sogni da trasformarli in realtà, sono gli elementi che hanno permesso alla “rivoluzionaria” Matera di spiccare nel panorama europeo come l’eccezionale perla che è, in ambito storico-artistico e non soltanto.
A programma culturale appena iniziato, Matera 2019. Open Future, il primo di due speciali in onda su Sky Arte, racconterà ai telespettatori proprio l’emozionante viaggio della comunità lucana verso l’evento dell’anno, o meglio lo straordinario evento che la vedrà protagonista per tutto l’anno 2019.
Com’è riuscita Matera a diventare la Capitale dell’intero vecchio continente? Quali sfide ha incontrato, quali emozioni sono state vissute, quali innovazioni sono state immaginate e messe in campo, per giungere a un successo che rappresenta un riscatto per tutto il sud dell’Italia?
Lo scopriremo nel corso del documentario, conoscendo luoghi e persone che hanno fatto la differenza nel decidere il destino dell’intera area. Capiremo in cosa consiste questa visione radicalmente nuova della società, della stessa Matera, aperta e condivisa all’insegna di quell’Open Future che ha dato il titolo allo stesso dossier di candidatura della città a Capitale Europea.
Ci emozioneremo, soprattutto, per esempio nel momento in cui potremo vivere insieme ai cittadini il momento della vittoria del titolo, segnato da un’ovazione di piazza che meglio di ogni parola, ogni saggio riesce a sintitezzare il senso di questa nomina: la possibilità, per una piccola città del Meridione, di sdoganare la propria identità – ancora legata a stereotipi che affondano nel suo passato rurale e subalterno – per diventare un centro di dimensione europeo, nodo nevralgico di connessioni e innovazioni culturali. Snodo avanguardistico per immaginare, coprodurre, condividere un futuro per l’Europa. Un futuro “open”, appunto, che non rinnega affatto le proprie tradizioni ma anzi trae da queste il meglio, per proiettarsi in avanti.