La sede espositiva lagunare intitolata a Peggy Guggenheim rende omaggio alla Collezione Schulhof. Un corpus di spettacolari opere che affondano le radici nell’arte europea e americana del dopoguerra.
C’è tempo fino al 18 marzo per visitare la mostra appena inaugurata a Venezia nella sede espositiva intitolata alla celeberrima Peggy Guggenheim. Dal gesto alla forma. Arte europea e americana del dopoguerra nella Collezione Schulhof offre l’opportunità di ammirare la preziosa raccolta nel suo complesso, dopo il lascito di 80 opere alla Fondazione Solomon R. Guggenheim da parte di Hannelore B. Schulhof e del marito Rudolph B. Schulhof, nel 2012.
La raccolta è il frutto della passione per l’arte dei due coniugi, approdati negli Stati Uniti nel 1940 e presto attivi nel campo del collezionismo. I lavori che animano il corpus oggi in mostra a Venezia testimoniano la polifonia di tendenze e stili che caratterizzò il secondo dopoguerra da una parte all’altra dell’oceano. Dall’Espressionismo Astratto e dall’Informale, la collezione si muove verso il Minimalismo per poi giungere all’Astrazione post-pittorica e all’Arte concettuale, come evidenziato dal percorso della rassegna.
La mostra prende il via con le opere degli espressionisti astratti americani, quali Hans Hofmann, Joan Mitchell e Mark Rothko, per poi dare spazio agli interventi di Jasper Johns, Mark Tobey e Cy Twombly, che cedono il passo all’astrazione italiana del dopoguerra con opere di Afro Basaldella, Alberto Burri e Lucio Fontana. Un’intera sala è dedicata a Jean Dubuffet, il cui interesse per la materia risuona anche nella poetica di Anselm Kiefer e Antoni Tàpies. La linea, invece, ricorre nel lavoro di Philip Guston, Hans Hartung e Brice Marden; gli aspetti plastici, scultorei tornano invece nelle opere di Carl Andre, John Chamberlain, Eduardo Chillida e Joseph Cornell.
Occhi puntati sulle forme mistico-simboliche dei dipinti, dei disegni e delle sculture di Julius Bissier, Alexander Calder, Giuseppe Capogrossi, Adolph Gottlieb ed Ellsworth Kelly, mentre la fotografia è al centro delle ricerche di Andy Warhol e dei coniugi Bernd e Hilla Becher. La mostra termina con i lavori degli artisti legati all’Astrazione post-pittorica e al Minimalismo, illuminando le opere di Morris Louis, Kenneth Noland, Frank Stella, Donald Judd e Robert Ryman.
[Immagine in apertura: photo by Matteo de Fina]