La sede espositiva bergamasca sta per alzare il sipario su un tris di mostre accomunate dall’appartenenza dei loro protagonisti alla medesima generazione. Illuminando gli esiti della creatività italiana più recente.
Il palinsesto espositivo della GAMeC di Bergamo per l’anno 2019 inaugura all’insegna dell’arte contemporanea in senso stretto. Le tre mostre visitabili dal 17 gennaio al 24 febbraio, a cura di Sara Fumagalli e Valentina Gervasoni, accendono i riflettori su tre artisti attivi in Italia e nati tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta.
Stiamo parlando di Oscar Giaconia, Jacopo Miliani e Driant Zeneli, che animeranno con il loro lavoro le sale dell’istituzione bergamasca.
In particolare, Giaconia debutterà in una sede museale italiana con Hoysteria, fusione tra “osteria”, “ostrica” e “isteria”, sorta di equivoco linguistico che trova eco nelle figure ideate dall’artista combinando materiali eterogenei.
Una sala al primo piano della GAMeC farà da cornice a Deserto e a Teorema Teorema Teorema, le due opere video di Jacopo Miliani, selezionato dalle curatrici per l’undicesima edizione dell’Artists’ Film International, dedicato alle tematiche gender, mentre When Dreams Become Necessity è il titolo della trilogia di Driant Zeneli, presentata per la prima volta in una istituzione italiana: tre video documentano altrettante azioni performative dell’artista sul tema del desiderio e del fallimento.
[Immagine in apertura: Oscar Giaconia, Colon (Exquisitor), 2018. Foto: © Roberto Marossi. Courtesy OG Studio e Thomas Brambilla Gallery, Bergamo]