C'è tempo fino al 9 giugno prossimo per visitare Jeff Koons at the Ashmolean, la mostra in occasione della quale quattordici opere dell'irriverente artista americano vengono esposte per la prima volta nel Regno Unito.
Si alza il sipario sulla retrospettiva che l’Ashmolean Museum di Oxford dedica questa primavera a Jeff Koons, tra i più noti artisti della scena artistica statunitense contemporanea. L’istituzione museale, tra le prime del Regno Unito per fondazione, vanta una collezione permanente ampia e diversificata, che comprende antichità, reperti archeologici anche provenienti dall’Antico Egitto, testimonianze di arte islamica, monete e preziose testimonianze di arte europea e orientale. In un così ricco contesto, Koons è stato chiamato a vestire i panni di “protagonista” e di curatore, affiancato in quest’ultimo ruolo da Norman Rosenthal.
Le 17 opere scelte per questo progetto espositivo, 14 delle quali mai esposte prima d’ora nel Regno Unito, attiveranno un dialogo con vari periodi della storia dell’arte, offrendo a loro volta un’immersione della complessa produzione dell’artista.
Nel percorso espositivo sono incluse importanti opere risalenti agli anni Ottanta, attraverso le quali Koons si è fatto conoscere su scala internazionale per la rilettura del concetto di “ready made” e per l’appropriazione di soggetti desunti dalla cultura popolare. Appartengono a questa fase One Ball Total Equilibrium Tank (Spalding Dr. J 241 Series), del 1985; Rabbit, del 1986, e Ushering in Banality, di due anni successiva.
L’attenzione dimostrata dall’artista nei confronti dei temi dell’arte antica e dei canoni dell’arte occidentale è anch’essa esplorata dalla mostra di Oxford, come documenta la presenza di Balloon Venus (Magenta), del 2008-2012, contraddistinta dalla scala monumentale e dall’impeccabile – e ormai distintiva – superficie lucidata a specchio.
In mostra anche la serie di dipinti Antiquity, iniziata nel 2009. Analizzando, infine, la fase contemporanea della carriera dell’artista, a emergere sono sculture e dipinti nei quali i riferimenti all’arte del passato risultano essere più espliciti e incisivi. Il risultato sono opere che continuano ad alimentare il dibattito attorno a Koons, figura sovversiva e controversa, le cui quotazioni sul mercato restano da capogiro.
Classe 1955, per il curatore Rosenthal, attraverso i suoi interventi l’artista “gioca con i nostri ricordi dell’infanzia e le nostre esperienze culturali“, incoraggiando l’osservatore a una costante sfida percettiva. “Mettendo il suo lavoro nell’Ashmolean – il primo museo nel cuore del mondo accademico, l’Università di Oxford – possiamo portare il suo esperimento di un ulteriore passo in avanti. Per quelli di noi disposti a condividere le sue visioni, Jeff Koons rende l’arte una trasformazione magica“, ha dichiarato ancora Rosenthal.
[Immagine in apertura: Jeff Koons, Gazing Ball (Belvedere Torso) © Jeff Koons, Artist’s proof, Edition of 3, 2013]