Secolo complesso dal punto di vista storico e politico, l’Ottocento è protagonista della mostra allestita ai Musei San Domenico di Forlì. Un confronto tra le istanze pittoriche “ufficiali” e quelle più sperimentali dell’epoca.
Si intitola Ottocento. L’arte dell’Italia tra Hayez e Segantini la mostra che, fino al 16 giugno, animerà gli spazi dei Musei San Domenico di Forlì, gettando nuova luce su un periodo storico complesso, sfondo dei moti risorgimentali e dell’Unità d’Italia, ma anche sipario allo scoppio del primo conflitto mondiale. Le numerose sfumature di un’epoca così densa sono restituite dalle opere pittoriche protagoniste della rassegna forlivese, nell’ottica di descriverne le peculiarità.
Dall’arte “ufficiale” e di propaganda si giunge alle sperimentazioni di Macchiaioli e Divisionisti, alternative rispetto agli esiti della cultura figurativa dominante. Ecco allora che la rassegna di Forlì riunisce le opere di artisti del calibro di Hayez, Domenico e Gerolamo Induno, Pompeo Molmenti, Faruffini, Costa, Fattori, Signorini, Lega, Lojacono, De Nittis, Boldini, Zandomenenghi, Previati, Morbelli, Pellizza da Volpedo, Michetti, Segantini, Sartorio, Balla, Boccioni, e di scultori come Vela, Cecioni, Bazzaro, Butti, Monteverde, Gemito e Canonica, interpreti di una stagione creativa davvero movimentata.
L’itinerario espositivo, organizzato attorno a 10 sezioni, ricostruisce gli sviluppi dei diversi generi, da quello storico alla rappresentazione della vita moderna, dalla denuncia sociale al ritratto fino al paesaggio. Celebrando i grandi artisti, ma anche consentendo di riscoprire quelli minori e ingiustamente consegnati all’oblio.
[Immagine in apertura: Francesco Hayez, La distruzione del Tempio di Gerusalemme, 1867, olio su tela. Venezia, Gallerie dell’Accademia]