Apre al pubblico questo fine settimana la nuova mostra del Museo Nazionale di Ravenna, ospitato nel complesso di San Vitale: un dialogo tra artisti italiani contemporanei, nel segno dell'intreccio tra arti maggiori e minori, tra pittura, scultura e oreficeria.
Con Il mestiere delle arti. Seduzione e bellezza nella contemporaneità il Museo Nazionale nel complesso di San Vitale, a Ravenna, apre le porte a un dialogo tra le cosiddette “arti maggiori” scultura e pittura, e l’oreficeria, in vetro, in resina, in ceramica.
Curato da Ornella Casazza e Emanuela Fiori, con Maria Anna Di Pede e Laura Felici, questo progetto espositivo affianca oltre 100 opere di grandi autori della scena nazionale, proponendo una riflessione che oltrepassa le distinzioni e i confini tra i generi.
Igor Mitoraj, Mimmo Paladino, Paolo Staccioli, Giacomo Manzù, Giuliano Vangi, Mario Ceroli, Paola Staccioli, Luigi Ontani, Sauro Cavallini e Pietro Cascella sono alcuni dei protagonisti del percorso espositivo, che costituisce un invito a riflettere sulla capacità, dimostrata da molti autori contemporanei, di “muoversi con agilità tra la dimensione monumentale e il piccolo formato colloquiando con marmi purissimi, bronzi arricchiti di suggestive patine, legni intagliati, ceramiche lustrate, sete vellutate, pigmenti evocativi, ori e coloratissime pietre“, come sottolinea il team curatoriale.
L’attenzione, dunque, si concentra sull’atto creativo e sul risultato finale, chiamando a raccolta artisti che nel corso della carriera hanno dimostrato di sapersi muovere con scioltezza e inventiva con materiali diversi. Le opere selezionate per questa mostra, visitabile fino al 26 maggio, sono state allestite seguendo assonanze visive e materiche all’interno di un percorso che si relaziona in profondità con le architetture dell’ex Monastero Benedettino di San Vitale, sede del Museo Nazionale.
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