A partire dal 26 febbraio, la Galleria delle Statue e delle Pitture degli Uffizi ospita la mostra Essere, con opere dell'artista inglese. Ad anticipare l'esposizione è la collocazione, sulla balaustra della terrazza del museo fiorentino, della scultura raffigurante un uomo in piedi.
È realizzata in fibra di vetro Event Horizon, la scultura di Antony Gormley esposta fino al 26 maggio sul bordo della terrazza degli Uffizi.
L’opera viene presentata dall’istituzione fiorentina in occasione della monografica Essere, che prevede – dal 26 febbraio prossimo – l’esposizione di lavori dell’artista inglese nella Galleria delle Statue e delle Pitture.
Prima di arrivare nel capoluogo toscano, la scultura è stata presentata in altri luoghi simbolo, sempre all’esterno e conquistando spazi collocati “ad alta quota”. Considerata tra i lavori più rappresentativi dell’autore originario di Londra, Event Horizon ha fatto “bella mostra di sé” sulle cime di alcuni degli edifici più alti del mondo, tra cui l’Empire State Building a New York, oltre a grattacieli eretti nella capitale inglese, a Rio de Janeiro, San Paolo e Hong Kong.
La sua attuale collocazione consente di riaccendere i riflettori anche sulla magnifica terrazza delle Gallerie degli Uffizi, dalla quale si gode di una vista unica su Piazza della Signora. Risalente alla fine del Cinquecento, la terrazza venne realizzata sopra la Loggia dei Lanzi e originariamente era utilizzata dai membri della famiglia Medici nelle sere d’estate: proprio qui, infatti, si intrattenevano nell’ascolto della musica, circondati da piante officinali impiegate anche dall’antica farmacia degli Uffizi.
Di recente, il pavimento della terrazza è stato parzialmente restaurato: circa 100 metri quadrati del rivestimento in pietra serena, risalente agli anni Settanta del Novecento, è stato sostituito “ripristinando l’armonia di uno dei luoghi più suggestivi dell’intero complesso museale“, come ha sottolineato l’architetto Antonio Godoli, curatore del patrimonio architettonico degli Uffizi e del Corridoio Vasariano.