Primo fine settimana di apertura, al Van Gogh Museum di Amsterdam, per la mostra che analizza il terreno comune tra la produzione del grande artista olandese e David Hockney.
I “punti di contatto” tra Vincent van Gogh e Hockney? Vietato considerarli semplici coincidenze. Per il pittore di fama mondiale David Hockney, classe 1937, la produzione del pittore olandese costituisce infatti una grande fonte di ispirazione.
Con l’obiettivo di accendere i riflettori sulle connessioni, le influenze e le peculiarità di entrambi gli autori, il Van Gogh Museum di Amsterdam accoglie la mostra Hockney – Van Gogh: The Joy of Nature.
Originario di Bradford, nel West Yorkshire, Hockney è noto per le opere di grandi dimensioni, delle quali è spesso protagonista il paesaggio della sua zona d’origine. Rientrato in Gran Bretagna da Los Angeles, alla fine degli anni Novanta, Hockney si è ampiamento dedicato all’osservazione dei cambiamenti generati dalle quattro stagioni sul contesto naturale circostante.
Proprio la passione per la rappresentazione della Natura viene considerato come il punto di partenza del parallelismo dal quale trae origine la mostra, nel cui percorso sono incluse circa 120 opere, tra cui alcuni capolavori assoluti.
“Hockney è uno degli artisti più ispiratori del nostro tempo. Questa è la prima mostra in assoluto per scoprire come Van Gogh abbia influenzato il suo lavoro. È un onore assoluto avere l’opportunità di organizzare una mostra come questa“, ha sottolineato a riguardo Axel Rüger, direttore dell’istituzione museale olandese.
Dal canto suo, il pittore inglese ha posto enfasi sulla presenza del “movimento” dei dipinti dell’illustre collega: “Ciò che la gente ama dei dipinti di Van Gogh è che tutti i segni del pennello sono visibili e puoi vedere come sono dipinti“.
In alcuni dei lavori esposti in questa occasione, il legame tra i due artisti sembra emergere con maggiore evidenza: è il caso di alcuni paesaggi di Van Gogh, tra cui The Harvest (1888), Field with Irises near Arles (1888) e The Garden of Saint Paul’s Hospital (‘Leaf-Fall’) (1889). Ad esempio, le linee verticali stilizzate dei tronchi d’albero -presenti in particolare in quest’ultima opera – risultano essere naloghe a quelle riprodotte da Hockney nel suo The Arrival of Spring in Woldgate, East Yorkshire (2011).
Interessato alle potenzialità espressive introdotte dalla modernità e dall’avvento delle nuove tecnologie, Hockney è conosciuto anche per le sue sperimentazioni artistiche via iPad. Tale dispositivo è infatti utilizzato per far nascere alcuni dei suoi scintillanti paesaggi; 20 opere eseguite con questa tecnica sono riprodotte in mostra, in grande formato.
Video, acquerelli, disegni, stampe in bianco e nero, un ritratto di Hockney – realizzato appositamente per l’evento dal fotografo Rineke Dijkstra – arricchiscono il percorso espositivo, che sarà visitabile fino al 26 maggio prossimo.
[Immagine in apertura: David Hockney, More Felled Trees on Woldgate, 2008 © David Hockney. Photo Credit: Richard Schmidt]