Frutto della collaborazione tra la National Gallery di Londra e la Gemäldegalerie di Berlino, la mostra appena inaugurata nella sede tedesca ripercorre il legame creativo e familiare tra due maestri del Quattrocento.
È una mostra davvero eccezionale quella che, fino al 30 giugno, regalerà al pubblico tedesco l’occasione di ammirare oltre cento opere connesse a due maestri indiscussi dell’epoca rinascimentale, Andrea Mantegna e Giovanni Bellini. Cognati e artisti dalle poetiche ben definite, i due fecero del loro legame, familiare e creativo, uno spunto da cui attingere per lo sviluppo del proprio stile.
Nata dalla collaborazione tra la National Gallery di Londra e la sede ospite, la Gemäldegalerie di Berlino, la rassegna mette in luce similitudini e differenze tra due artisti che intrapresero percorsi autonomi, ma che guardarono all’esempio dell’altro come un importante punto di riferimento.
Emblematiche, in questo senso, le parole di Gabriele Finaldi, direttore della National Gallery di Londra, che sottolinea gli approcci complementari dei due ‒ rigoroso quello di Mantegna, empatico nei confronti delle emozioni umane quello di Bellini ‒, resi espliciti dalle opere in mostra, custodite perlopiù dalle straordinarie raccolte del museo britannico e di quello tedesco.
A ripercorrere la storia di Mantegna e Bellini contribuiscono anche altri prestiti illustri, come quelli dello Staatliche Museen’s Kupferstichkabinett e del British Museum e il risultato è un colpo d’occhio sugli esiti artistici di due maestri che condussero esistenze diverse ‒ Mantegna a Mantova, alla corte dei Gonzaga, e Bellini a Venezia ‒, ma legate da un filo destinato a non spezzarsi mai.
[Immagine in apertura: MANTEGNA und BELLINI. Meister der Renaissance, exhibition view alla Gemäldegalerie, Berlino. Foto: David von Becker]