Scomparsa nel 2003, l'artista viennese Birgit Jürgenssen è tra le più importanti e sofisticate interpreti dell’avanguardia femminista internazionale. Per la prima volta, un’istituzione museale italiana le dedica una retrospettiva.
Prende il titolo di Io sono, la mostra in sei sezioni con cui la GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo si concentra sulla produzione dell’artista austriaca, a sedici anni dalla scomparsa.
Curata da Natascha Burger e Nicole Fritz – con Estate Birgit Jürgenssen, Kunsthalle Tübingen e Louisiana Museum of Modern Art – la retrospettiva riunisce oltre 150 lavori dell’artista, analizzando quattro decenni della sua carriera e della sua ricerca. Disegni, collage, sculture, fotografie, rayogrammi, gouache e cianotipie – presentati in questa che è la prima retrospettiva dedicata da un’istituzione museale italiana all’autrice originaria di Vienna – contribuiscono a svelare la pluralità dei temi analizzati nel corso degli anni.
L’interesse verso le grandi questioni sociali che hanno attraversato il Novecento ha condotto Jürgenssen a ricorrere a un linguaggio ironico e un umorismo sovversivo, ma anche all’impiego del suo stesso corpo. Nei suoi lavori, tuttavia, la fisicità non è mai dichiarata o esibita in modo ostentato: maschere, inserti, protesi e altri espedienti utilizzati sono alla base di interventi in grado di scandagliare “le profondità psicologiche ed emotive” dell’universo femminile, inteso nel suo complesso.
Oltre alla questione di genere e al tema dell’identità femminile, Jürgenssen si è a lungo soffermata anche sulla Natura, con particolare riguardo per il rapporto “natura – cultura“. Così è nato il cosiddetto “pensiero selvaggio“, che l’ha condotta verso lo sviluppo di creature ibride, in cui l’animale risulta innestato nell’essere umano.
Aperta fino al 19 maggio, Io sono è accompagnata da un catalogo monografico, edito da Prestel, e da un programma di incontri, aperti al pubblico e frutto della collaborazione con l’Accademia di Belle Arti ‘G. Carrara’, nel quale verranno analizzate tematiche di genere con il contributo di filosofi, storici e studiosi del movimento femminista, artisti e letterati.
[Immagine in apertura: Birgit Jürgenssen, Bodenschrubben / Strofinare il pavimento, 1975, SAMMLUNG VERBUND, Vienna. Estate Birgit Jürgenssen. Courtesy Galerie Hubert Winter, Vienna © Estate Birgit Jürgenssen by SIAE 2019]