GAMeC rende omaggio all’arte al femminile di Birgit Jürgenssen

5 Marzo 2019

Birgit Jürgenssen Bodenschrubben / Strofinare il pavimento, 1975 Matita, matita colorata su carta fatta a mano Cm 43,5 x 62,5 SAMMLUNG VERBUND, Vienna Estate Birgit Jürgenssen. Courtesy Galerie Hubert Winter, Vienna © Estate Birgit Jürgenssen by SIAE 2019

Prende il titolo di Io sono, la mostra in sei sezioni con cui la GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo si concentra sulla produzione dell’artista austriaca, a sedici anni dalla scomparsa.
Curata da Natascha Burger e Nicole Fritz – con Estate Birgit Jürgenssen, Kunsthalle Tübingen e Louisiana Museum of Modern Art – la retrospettiva riunisce oltre 150 lavori dell’artista, analizzando quattro decenni della sua carriera e della sua ricerca. Disegni, collage, sculture, fotografie, rayogrammi, gouache e cianotipie – presentati in questa che è la prima retrospettiva dedicata da un’istituzione museale italiana all’autrice originaria di Vienna – contribuiscono a svelare la pluralità dei temi analizzati nel corso degli anni.

L’interesse verso le grandi questioni sociali che hanno attraversato il Novecento ha condotto Jürgenssen a ricorrere a un linguaggio ironico e un umorismo sovversivo, ma anche all’impiego del suo stesso corpo. Nei suoi lavori, tuttavia, la fisicità non è mai dichiarata o esibita in modo ostentato: maschere, inserti, protesi e altri espedienti utilizzati sono alla base di interventi in grado di scandagliare “le profondità psicologiche ed emotive” dell’universo femminile, inteso nel suo complesso.
Oltre alla questione di genere e al tema dell’identità femminile, Jürgenssen si è a lungo soffermata anche sulla Natura, con particolare riguardo per il rapporto “natura – cultura“. Così è nato il cosiddetto “pensiero selvaggio“, che l’ha condotta verso lo sviluppo di creature ibride, in cui l’animale risulta innestato nell’essere umano.

Aperta fino al 19 maggio, Io sono è accompagnata da un catalogo monografico, edito da Prestel, e da un programma di incontri, aperti al pubblico e frutto della collaborazione con l’Accademia di Belle Arti ‘G. Carrara’, nel quale verranno analizzate tematiche di genere con il contributo di filosofi, storici e studiosi del movimento femminista, artisti e letterati.

[Immagine in apertura: Birgit Jürgenssen, Bodenschrubben / Strofinare il pavimento, 1975, SAMMLUNG VERBUND, Vienna. Estate Birgit Jürgenssen. Courtesy Galerie Hubert Winter, Vienna © Estate Birgit Jürgenssen by SIAE 2019]