La scena artistica giapponese in rassegna al Mori Art Museum di Tokyo

29 Marzo 2019

Mé Contact 2019 Mixed media 230 x 700 x 800 cm Collection of the artist Installation view: Roppongi Crossing 2019: Connexions, Mori Art Museum, Tokyo Photo: Kioku Keizo

A 15 anni dal suo debutto, il programma espositivo Roppongi Crossing porta avanti il suo itinerario di esplorazione e scoperta della scena artistica contemporanea giapponese, con un’edizione che prende in esame il tema Connexions. Fino al 26 maggio, il Mori Art Museum di Tokyo accoglie il sesto appuntamento di questo ciclo triennale, facendo spazio a una collettiva di circa 25 artisti.
Si tratta di autori, in larga parte nati a cavallo tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta, selezionati dal team curatoriale per la capacità di affrontare la questione delle “connessioni” con sguardo acuto, offrendo occasioni di analisi e riflessione.

Ricorrendo a una pluralità di strumenti, tecniche e supporti, in coerenza con la libertà di espressione artistica contemporanea, la mostra analizza l’attuale contesto sociale del Giappone, avanzando possibilità interpretative potenzialmente utili anche in un’ottica di superamento delle divisioni. Sono infatti molti i tipi di “connessioni” suggeriti dalle opere esposte, che ad esempio si rivelano capaci di unire gli opposti, di dare consistenza visiva e tangibile a legami che normalmente sfuggono alle più comuni catalogazioni.
Alcuni tra gli autori scelti, inoltre, non rinunciano a porre l’accento sullo sviluppo frenetico delle comunicazioni, sull’accessibilità delle informazioni, sull’impiego delle tecnologie. Tutte questioni a loro volta portatrici di una nuova gamma di problemi: la diffusione delle connessioni, infatti, si sta rilevando capace di generare forme proprie di “divisioni”, contrasti e persino “conflitti” derivanti da pregiudizi e incomprensioni.

[Immagine in apertura: Mé, Contact, 2019, Collection of the artist. Installation view: Roppongi Crossing 2019: Connexions, Mori Art Museum, Tokyo. Photo: Kioku Keizo]