“Boîte-en-Valise”, indiscusso capolavoro di Marcel Duchamp datato 1941 e custodito dalla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, è sbarcato all’Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro di Firenze per un intervento di conservazione e studio.
Si rinnova la collaborazione tra la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia e l’Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro di Firenze, già impegnati, nel 2013, nel restauro dell’opera di Jackson Pollock intitolata Alchimia. Stavolta l’oggetto dell’intervento conservativo e di studio è la Boîte-en-Valise di Marcel Duchamp, custodita proprio dalla sede veneziana.
Primo esemplare di una edizione deluxe di 20 valigette da viaggio di Louis Vuitton, all’interno delle quali sono conservate 69 riproduzioni e miniaturizzazioni di celebri lavori dell’artista francese, la “Scatola in valigia” segnò un nuovo passo nell’itinerario sperimentale compiuto da Duchamp: dare vita a una sorta di museo portatile, riproducendo le opere attraverso l’utilizzo di tecniche complesse.
Pelle, carta fotografica, inchiostro, acquerello e matita sono solo alcuni dei supporti e dei materiali con cui questa tipologia di opera è stata realizzata da Duchamp. L’intervento che sarà compiuto dall’Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro di Firenze avrà come obiettivo l’identificazione delle diverse tecniche pittoriche e grafiche utilizzate e la risoluzione delle problematiche legate alla sua conservazione.
Non mancherà una modellizzazione virtuale e tridimensionale dell’opera, per offrirne al pubblico una visione completa.
“Spesso pensavo che sarebbe stato molto divertente andare a trascorrere un fine settimana portandosi dietro quella valigia invece della solita borsa che si riteneva indispensabile”.
Con queste parole, nella sua autobiografia intitolata Una vita per l’arte, Peggy Guggenheim si riferiva alla Boîte-en-Valise di Duchamp, sottolineando il legame che la univa all’artista, conosciuto negli anni Venti a Parigi e divenuto poi amico fidato. In base a quanto affermato dalla stessa mecenate, fu lui infatti a insegnarle “la differenza tra l’arte astratta e surrealista”.
[Immagine in apertura: Marcel Duchamp, Scatola in una valigia (Boîte en-valise), 1941, Collezione Peggy Guggenheim, Venezia, photo Archivio Fotografico Opificio delle Pietre Dure]