Come vivevano le mogli degli imperatori della plurisecolare dinastia Qing? Quale fu il loro contributo nella vita di corte? A 40 anni dall'avvio delle relazioni diplomatiche tra Stati Uniti e Cina, una mostra racconta la storia poco nota di cinque imperatrici.
Prova a sanare le lacune della storia, in un’ottica più inclusiva e realistica, la mostra Empresses of China’s Forbidden City, 1644–1912 che, alla Arthur M. Sackler Gallery di Washington, traccia un ritratto delle figure femminili della dinastia Qing.
Promossa in occasione del 40esimo anniversario dall’istituzione delle relazioni diplomatiche tra Stati Uniti e Cina e visitabile fino al 23 giugno prossimo, la rassegna ricorre a circa 135 oggetti per sottrarre dall’oblio la storia delle donne che vissero al fianco degli imperatori cinesi. Ritratti, dipinti, arredi, gioielli, costumi, manufatti di arte religiosa aprono un varco nella vicenda biografica di queste donne, ricostruendo il loro profilo storico e il loro ruolo, allo scopo di comprendere in quale modo influenzarono la storia della corte in ambito artistico, politico e nel culto.
Accompagnata da una serie di strumenti di approfondimento sviluppati ad hoc – dal catalogo distribuito dalla Yale University Press, con saggi di autorevoli studiosi, fino al sito web dedicato, comprensivo di numerosi spunti di analisi – la mostra si concentra in particolare su cinque donne.
Si tratta delle imperatrici Xiaozhuang (1613-1688), Dowager Chongqing (1693-1777), Xiaoxian (1712-1748), Dowager Ci’an (1837-1881) e Dowager Cixi (1835-1908), scelte tra le oltre 20 donne della corte che contribuirono a plasmare la dinastia, lasciando un’eredità duratura. Furono infatti collezioniste d’arte, “manager” degli affari di famiglia, consigliere fidate degli imperatori.
La mostra consente di addentrarsi oltre l’immagine stereotipata e nota della Città Proibita di Pechino, alla ricerca di dettagli e vicende legate anche alla sua quotidianità. Emerge, ad esempio, che queste donne erano incoraggiate a cavalcare, potevano praticare attività come il tiro con l’arco o la caccia insieme agli uomini.
“Siamo entusiasti di essere in grado di accendere i riflettore sul regno precedentemente sottovalutato delle imperatrici Qing e di aiutare le persone a comprendere i loro ruoli complessi e dinamici a corte“, ha dichiarato Melvin R. Seiden, curatore di arte cinese al Freer | Sackler.
[Immagine in apertura: Giuseppe Castiglione (attr.) e pittori di corte, Imperatrice Xiaozhuang, China, Beijing, periodo Qianlong, ca. 1750, Palace Museum, Gu6379 © The Palace Museum]