Qual è l'essenza dell'umorismo? Si può affermare che esistano immagini, gesti, espressioni e composizioni creative in grado di sollecitare il sense of humor indipendentemente dall'età e dalla provenienza dell'osservatore finale? Nel corso dei suoi viaggio in tutto il mondo l'art director Katsumi Asaba ha collezionato oggetti e opere che lo hanno ispirato nel suo lavoro: una selezione di questi prova a dimostrare che l'umorismo circonda la quotidianità.
La programmazione espositiva del 21_21 Design Sight di Tokyo – il centro espositivo ideato dal fashion designer Issey Miyake e progettato dall’architetto Tadao Ando – fin dagli esordi si è contraddista per il suo carattere trasversale e per l’acutezza dello sguardo.
Il nuovo progetto espositivo, che ha preso il via il 15 marzo, è curato dal noto art director giapponese Katsumi Asaba e prende in esame forme ed espressioni dell’umorismo. Attraverso un’eclettica selezione di documenti, opere d’arte, prodotti realizzati da designer di rilievo internazionale, manufatti e oggetti preziosi raccolti dallo stesso Asaba durante i suoi viaggi in tutto il mondo, il sense of humor viene preso in esame nelle sue molteplici declinazioni.
Considerato come un elemento ricorrente nelle varie forme della produzione creativa, nelle diverse nazioni e in tutte le generazioni, l’umorismo emerge come una presenza essenziale in ambito comunicativo, vitale nel design e della creatività in senso lato. Aperta fino al 30 giugno, la rassegna Sense of Humor apre un varco nei viaggi e negli incontri di Asaba in giro per il mondo; dalle opere scelte emerge come l’umorismo modelli la quotidianità, manifestandosi attraverso forme ed espressioni dalla forte potenza comunicativa, che esulano dai concetti di età e di confine geografico.
Lo testimoniano i lavori recenti o realizzati nel XX secolo al centro della mostra in corso nella capitale giapponese, tra cui Fingers di Dean Poole, del 2018, le irriverenti creazioni di Ron Harad per Venini, le opere grafiche di Yoji Kuri, risalenti agli anni Sessanta del secolo scorso, l’opera The Only Other Point di John Wood e Paul Harrison.
[Immagine in apertura: Ron Harad per Venini, Where Are My Glasses – Under, particolare]