Un nuovo, violento lutto si è abbattuto sul mondo della musica, che dice addio a uno dei suoi protagonisti più iconici, la voce e l’anima dei Prodigy.
Il sound elettronico internazionale non sarà più lo stesso senza il leggendario apporto dei Prodigy; gruppo che, a partire dagli anni Novanta, ha dato un nuovo impulso a un genere destinato a fare epoca. Proprio al 1990 risale la fondazione del gruppo, che oggi piange la scomparsa del suo frontman, Keith Flint, trovato morto all’età di 49 anni nella sua casa dell’Essex.
Entrato nella band di Liam Howlett come ballerino, Flint ne divenne ben presto il volto, complice un’estetica in cui si mescolavano richiami punk e il desiderio di rompere convenzioni e stereotipi, nello stesso genere musicale in cui si formarono parallelamente anche nomi del calibro di Chemical Brothers e Fatboy Slim.
Risale al 1996 l’uscita del brano che garantirà ai Prodigy la fama internazionale: Firestarter si posiziona nell’arco di poche settimane in vetta alle classifiche europee e statunitensi, testimoniando la portata innovativa del gruppo non solo sul fronte musicale, ma anche visivo. Basti pensare ai video che hanno accompagnato i loro brani, da Smack My Bitch Up a Breathe.
[Immagine in apertura: Keith Flint dei Prodigy, live alla decima edizione dell’Incheon Pentaport Rock Festival, agosto 2015. Credits: ED JONES/AFP/Getty Images]