In occasione dell’anniversario della scomparsa del leader dei Nirvana, la figlia Frances Bean ne ha postato una foto inedita e l’ex manager ha ribadito il suo no all’ipotesi complottista di omicidio.
Lo scorso 5 aprile, sono trascorsi esattamente 25 anni dalla morte di Kurt Cobain, frontman dei Nirvana. Per l’occasione, la figlia Frances Bean ha ricordato il padre con una serie di storie su Instagram, tra cui una foto inedita: il musicista, da bambino, biondissimo e sorridente, con un cappello da uomo, accompagnato da un messaggio sulla prevenzione al suicidio.
“Se state lottando per via della vostra salute mentale e avete bisogno di qualcuno con cui parlare, per favore, non abbiate paura di contattare i vostri amici, vicini, genitori, consulenti, insegnanti o anche sconosciuti su Internet”, ha scritto Frances in un post. “Avere bisogno di aiuto non è una debolezza. Smettiamola di condannare e far vergognare chi lotta per la propria salute mentale”.
L’anniversario è stata anche l’occasione per un’intervista dell’Independent all’ex manager della band di Seattle tra il 1990 e il 1994, Danny Goldberg, che ha ricordato molti momenti dell’indimenticata rockstar, ribadendo il suo no all’ipotesi di omicidio. “Si è ucciso. L’ho visto la settimana prima, era depresso. Ha cercato di suicidarsi sei settimane prima, aveva parlato e scritto molto sul suicidio, era drogato, aveva una pistola”, ha dichiarato Goldberg. “Perché le persone speculano a riguardo? La tragedia della perdita è così grande che le persone cercano altre spiegazioni. Non penso che ci sia del vero“.