Nel Palazzo dell'Arte di Milano, già sede della Triennale, apre al pubblico il Museo del Design Italiano. Su una superficie di circa 1300 metri quadrati, sono attualmente esposti 200 pezzi iconici, relativi a trent'anni di sperimentazione e produzione nel settore del design.
“L’ambizione del Museo del Design Italiano è quella di essere un luogo di ispirazione, secondo il senso più antico della parola museo. Dato che molto spesso il veicolo delle ispirazioni più intense e formative non sono gli oggetti inanimati, ma le voci delle persone che li hanno creati e la narrazione di dettagli apparentemente banali, che hanno determinato scelte di importanza fondamentale per la storia del design, abbiamo deciso di includere nel percorso alcune voci degli autori che hanno creato gli oggetti esposti, cui è stato chiesto di raccontare in maniera semplice e diretta la genesi delle loro creazioni e le condizioni culturali alle quali ogni oggetto rispondeva”.
Con queste parole l’architetto e curatore Joseph Grima ha introdotto l’attività del nuovo Museo del Design Italiano, del quale è stato nominato direttore artistico.
Inaugurato lunedì 8 aprile, alla presenza del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del Presidente della Triennale Milano Stefano Boeri, il museo attualmente occupa la curva del piano terra del Palazzo dell’Arte, già sede della Triennale. Si tratta della prima fase di un percorso strutturato e orientato al futuro, a supporto del quale verrà bandito – entro maggio 2019 – un concorso di progettazione architettonica internazionale – aperto e in due fasi – finalizzato all’ampliamento degli spazi espositivi.
I circa 200 pezzi già esposti nei 1300 metri quadri attualmente visitabili restituiscono gli esiti più interessanti di un trentennio di ricerca, sperimentazione e produzione, focalizzandosi su uno dei periodi più significativi della storia del design italiano. Con un’attenzione specifica per il secondo dopoguerra, dal 1946 al 1981, il museo riunisce infatti icone del made in Italy che hanno contribuito e una pluralità di materiali e documenti, tra cui fotografie, campagne pubblicitarie, packaging originali.
Nel percorso di visita, che si avvale di un allestimento sobrio ed essenziale, concepito per dare massimo risalto alla selezione dei prodotti presentata, sono incluse le voci di alcuni dei protagonisti del design italiano. Sono gli stessi designer, laddove possibile, a ricostruire la genesi delle loro creazioni e a porre l’accento sulle condizioni sociali e culturali dell’epoca di riferimento.
Come ha annunciato Stefano Boeri, dalla cui volontà è nato il nuovo museo, si tratta della “prima fase di un progetto più ampio e a lungo termine, sostenuto dal Mibac e dagli altri soci di Triennale e concordato con ADI e Assolombarda, con cui Triennale sta costituendo un’associazione. L’obiettivo è sia l’arricchimento della nostra collezione attraverso politiche d’acquisizione mirate e nuove collaborazioni con archivi, aziende, scuole, università, musei, sia l’ampliamento in Triennale degli spazi destinati al Design, allo scopo di fare della nostra istituzione il più importante centro internazionale dedicato al Design italiano“.
[Immagine in apertura: Museo del Design Italiano © Triennale Milano – foto Gianluca Di Ioia]