Una mostra in corso al Museo Vincenzo Vela di Ligornetto, vicino Mendrisio, intreccia con eccezionale delicatezza arte e scienza, pittura e fotografia, divulgazione ed estetica concettuale. In un dialogo serrato tra due artisti e altrettante generazioni, uniti dall'attenzione per ogni dettaglio del mondo naturale.
Due artisti, nati a distanza di un secolo l’una dall’altro, dialogano all’interno di una stessa mostra, allestita fino al prossimo 11 agosto presso il Museo Vincenzo Vela di Ligornetto, nei pressi di Mendrisio in Svizzera. A permettere il confronto non è tanto la tecnica, quanto il tema affrontato; la rassegna In-flore-scientia. Arte e botanica. Josef Hanel (1865-1940) / Gabriela Maria Müller è tutta incentrata sulla botanica e in particolare si concentra su quel gioiello di “ingegneria naturale” che è il fiore.
Lo stesso Museo ticinese non è estraneo al fascino del mondo vegetale, disponendo di un sontuoso giardino che lo circonda. Appunto dalla rappresentazione dell’universo di fiori, foglie, semi e pollini prende spunto il progetto interdisciplinare, che riesce a coinvolgere in modo armonico diverse branche del sapere, dall’arte alla scienza.
La mostra è curata infatti da Gianna A. Mina in collaborazione con la biologa e archeobotanica Christiane Jacquat: per la realizzazione del progetto, l’ente museale dedicato all’arte ha unito le forze con il Museo botanico dell’Università di Zurigo.
Del pittore-fotografo Josef Hanel, la rassegna propone allo spettatore un’inedita serie di diapositive su vetro, dipinte a mano: realizzate agli inizi del Novecento con un obiettivo scientifico-didattico, raffigurano appunto una serie di soggetti botanici, nelle loro caratteristiche fondamentali e con dovizia di particolari per facilitarne il riconoscimento.
L’esito di queste rappresentazioni è straordinariamente delicato, ricco di sfumature e accuratamente equilibrato nei colori e nell’inquadratura. Basti pensare che Hanel fotografava in bianco e nero dapprima funghi, felci, muschi e piante nel loro habitat, per poi colorare ogni stampa con pennelli finissimi e un’incredibile maestria.
Se già con Hanel il discrimine tra estetica e divulgazione, arte e scienza si fa sottile, ancora più immersivi sono gli interventi concepiti in situ dall’artista Gabriela Maria Müller. Ricorrendo a elementi di origine minerale e vegetale, l’autrice riprende la sensibilità di Hanel e la sua attenzione per “il piccolo”, l’umile, invitando lo spettatore a riflettere non soltanto sui dettagli, ma su come questi – pur nella loro fragilità – riescano a costituire un intero regno di esseri viventi, dalla straordinaria resilienza.
[Immagine in apertura: Josef Hanel, Papaver somniferum, Papavero domestico / Schlaf-Mohn, dettaglio, Museo botanico dell’Università di Zurigo / Botanisches Museum der Universität Zürich © Botanisches Museum der Universität Zürich]