21 Aprile 2019
Costituisce una importante operazione di arte pubblica, destinata a trasformare l’impatto visivo della preesistente architettura novecentesca che connette i due principali edifici storici del complesso di Santa Chiara, a Bari, l'intervento site-specific che l'artista britannico ha realizzato in ricordo della gallerista Marilena Bonomo, scomparsa cinque anni fa.
Nato in Cornovaglia nel 1945, David Tremlett è l’autore del wall drawing permanente Wall Surfaces (27 stops – Bari), appena inagurato nel capoluogo pugliese.
Realizzata nel Complesso Monumentale di Santa Chiara e San Francesco della Scarpa, oggetto di un importante intervento di riqualificazione, l’opera possiede una notevole identità visiva. A conferirle tale aspetto sono i 27 grandi elementi colorati, verticali, di diversa forma e dimensione, eseguiti a parete dall’autore.
L’intervento, coordinato dall’architetto Luca Cipelletti – attivo da un decennio al fianco di Tremlett in progetti sia privati che pubblici, tra arte e architettura – è stato concepito per onorare la memoria di Marilena Bonomo. All’operatrice culturale e gallerista, scomparsa nel 2014, si devono infatti i debutti a Bari di importanti figure dell’arte contemporanea: da Sol LeWitt ad Alighiero Boetti, da Mimmo Paladino fino allo stesso Tremlett.
L’artista britannico ha voluto disegnare le 27 colonne grafiche, evocate nel titolo, “perché 27 sono le volte che sono stato a Bari. Il mio primo soggiorno in Italia è stato proprio a Bari, dove Marilena mi aveva invitato a tenere una mostra. Questo lavoro a Santa Chiara è un omaggio a lei“.
Profondo, infatti, era l’interesse della gallerista pugliese per l’arte minimalista e concettuale: non a caso, nel settembre 1971, l’inaugurazione della Galleria Bonomo fu accompagnata da una corale con lavori di Daniel Buren, Jan Dibbets e Sol LeWitt.
A Wall Surfaces (27 stops – Bari) è associato un volume curato da Antonella Di Marzo e Lorenzo Madaro, con immagini di Beppe Gernone e ulteriori testimonianze e contributi specialistici. L’opera è stata resa possibile grazie al contributo finanziario della Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie Urbane del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.