Originario di San Benedetto del Tronto, nei suoi scatti Erminio Annunzi ha indagato il bosco come spazio vivente ricco di valenze metaforiche, trasformando la fotografia in un’avventura meditativa. Le sue opere sono in mostra a Milano.
C’è tempo fino al 10 maggio per immergersi nelle atmosfere di Nel Buio si cela la Luce, la personale del fotografo Erminio Annunzi inaugurata nei giorni scorsi alla Red Lab Gallery/Miele di Milano.
Curata da Gigliola Foschi, la mostra costituisce la penultima fase del progetto espositivo, in quattro passaggi, che la galleria dedica al tema Ascoltare la Terra. Attraversando i boschi nei pressi del fiume Ticino nelle ore notturne, Annunzi ha intrapreso una ricerca fotografica dallo spiccato carattere introspettivo, ricca anche di valori metaforici.
L’oscurità che regna tra gli alberi e le piante per Annunzi diviene “metafora delle oscurità di ognuno di noi”, della caducità dell’esistenza, della fragilità umana.
Come ha osservato la curatrice, “questo autore-alchimista sa trasformare la fotografia in un’avventura meditativa, in un percorso dentro di sé che è anche ascolto della natura e della sua voce. Tale viaggio interiore Annunzi lo compie anche grazie a un’immersione dentro il linguaggio fotografico, che lui indaga e rinnova dall’interno, secondo un processo creativo che si sviluppa dallo scatto alla elaborazione delle sue piccole e preziose stampe finali. Stampe che invitano alla vicinanza, a quell’ascolto e prossimità che nutrono il suo stesso vedere“.
Le opere esposte vengono presentate negli spazi della Red Lab Gallery tramite il sistema photoSHOWall, una modalità di allestimento che consiste in moduli-cornice in grado di ospitare foto singole originali in tiratura limitata o scomposizioni inedite.
Il ciclo Ascoltare la Terra, del quale sono già stati protagonisti Bruna Rotunno e Ulderico Tramacere, prima di Erminio Annunzi, proseguirà tra giugno e luglio con la mostra Atlas di Alessandra Baldoni.