La Collezione Peggy Guggenheim di Venezia fa da cornice a una mostra suggestiva, che getta nuova luce sulla poetica di Jean Arp, approfondendo il legame tra l’artista e la celebre mecenate.
Si intitola La natura di Arp la mostra che, fino al 2 settembre, animerà la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia. Curata da Catherine Craft, la rassegna fa tappa in Laguna dopo il debutto al Nasher Sculpture Center di Dallas, organizzatore dell’evento. Un viaggio alla scoperta della lunga carriera di Arp, sintetizzata dalle sue opere più celebri, alcune delle quali sono conservate proprio dalla sede veneziana.
La mostra, infatti, mette in luce una interessante rete di legami che unisce i suoi protagonisti, a partire dal rapporto di collaborazione tra l’istituzione di Dallas e la Collezione veneziana, che ha intitolato il proprio giardino – il Nasher Sculpture Garden, appunto – in onore dell’importante supporto dato dal Centro americano al suo rinnovo.
A finire sotto i riflettori è anche il legame professionale fra Peggy Guggenheim e Jean Arp, autore di Testa e conchiglia, la prima opera acquistata dalla mecenate per la sua collezione. Da quel momento in poi Peggy Guggenheim non smise di seguire la carriera di Arp, includendo nella sua raccolta altri lavori dell’artista, 7 dei quali oggi appartengono alla Collezione e sono confluiti nella mostra.
Anche Patty Nasher, nel 1967, acquistò un bronzo di Arp come regalo per il marito Raymond ed esso divenne bene presto il fulcro della raccolta dei coniugi statunitensi.
Oggi questo intreccio di rimandi e connessioni anima la mostra veneziana, che conta su oltre 70 opere ‒ sculture in gesso, legno, bronzo e pietra, disegni, collage, rilievi in legno dipinto, tessuti e libri illustrati, provenienti da musei, fondazioni e raccolte internazionali ‒ emblema della creatività di un pilastro del movimento Dada.
[Immagine in apertura: La natura di Arp, exhibition view, Collezione Peggy Guggenheim, Venezia, photo by Matteo De Fina]