In quale modo Giorgio Morandi è stato influenzato dai Maestri del passato? Quali autori hanno inciso nella sua formazione e poi nella sua produzione? Divisa in tre sezioni tematiche, la mostra appena inaugurata al Guggenheim Museum di Bilbao riflette per la prima volta su questo tema, con una selezione di opere provenienti anche dal Museo Morandi di Bologna.
In contemporanea con la retrospettiva Jenny Holzer: Thing Indescribable, il Guggenheim Museum di Bilbao ospita anche A Backward Glance. Giorgio Morandi and the Old Masters. Dedicata al grande pittore bolognese del Novecento, noto in tutto il mondo per le sue essenziali nature morte, la mostra ne esplora la carriera – estesa oltre quattro decenni, dalla prima guerra mondiale ai primi anni Sessanta – attivando una serie di parallelismi con i grandi Maestri dell’arte del passato.
Nelle tre gallerie in cui è articolato il percorso espositivo, curato da Petra Joos con Giovanni Casini e Vivien Greene, la produzione di Morandi viene posta in dialogo con le opere dei più eminenti autori della cosiddetta Golden Age spagnola, con il lavoro dei tre pittori di età barocca appartenenti alla famiglia Carracci, con quello di Guido Reni e del francese Jean-Baptiste Siméon Chardin.
Dallo studio e dell’osservazione di ciascuno di questi “riferimenti”, Morandi ha acquisito suggestioni e stimoli, che sono poi divenuti parte integrante del suo linguaggio: dalla teatralità della pittura spagnola del XVII secolo al naturalismo del Seicento italiano, fino all’intimità e alla geometria di Chardin, per citare alcuni aspetti chiave confluiti nel suo lavoro.
In occasione di questo progetto espositivo, che riunisce per la prima volta una vasta selezione di eccezionali dipinti di Morandi accanto a opere degli “antichi Maestri” che ne hanno influenzato la pratica artistica, dal Museo Morandi di Bologna sono stati concessi in prestito ben 15 lavori dell’artista italiano. Si tratta di 8 dipinti – 6 nature morte e due raffiguranti soggetti floreali – e di 7 nature morte realizzate con la tecnica dell’acquaforte.
Aperta fino al 6 ottobre, la mostra è affiancata da alcuni appuntamenti collaterali dedicati, che testimoniano come la lezione di Morandi sia stata, a sua volta, materia di ricerca e fonte di ispirazioni per generazioni successive di artisti.
Il 25 e 26 maggio l’attenzione si concentra in particolare sul cinema, con la proiezione di film italiani nei quali l’imprimatur del pittore è evidente, diretti da registi come Fellini, Guadagnino e Antonioni. Il 17 maggio si terrà il workshop Photographic Look at Morandi’s Still Life.
[Immagine in apertura: Giorgio Morandi, Still Life (Natura morta), 1949, Nahmad Collection © Giorgio Morandi, VEGAP, Bilbao, 2019]